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Ottavia Ottavia / Viale Indro Montanelli, 5

Torresina, il Parco Zietta Liù è senza acqua: chiusi i rubinetti dei due nasoni

La denuncia del Comitato di quartiere: "Un problema per i bambini che vogliono abbeverarsi. Inoltre una delle due fontanelle ha una vasca di accumulo, che consente di recuperare acqua per annaffiare le piante"

Torresina ha tre nasoni. Uno funziona ed è lungo viale Indro Montanelli. Sulla stessa strada ce ne sono altri due, che sono out: entrambi, separati da una strada, stazionano nel Parco Zietta Liù. Il Comitato di quartiere, a inizio settimana, si è accorto dell’anomalia. E la reazione non è stata per nulla positiva: “La coppia di fontanelle - in questa fase di agosto - avrebbe consentito ai bambini, veri fruitori del Parco, di bere acqua fresca. E i genitori, di fatto, sono imbufaliti”.

L'irrigazione del Parco

“Il Parco Zietta Liù – hanno insistito dal Comitato di Torresina – viene irrigato con l’acqua di scarto di una delle due fontanelle. In sostanza, il flusso idrico finisce in una vasca di accumulo ed è poi riutilizzato per annaffiare le piante. Quindi non possiamo parlare di spreco. Magari i nasoni fossero tutti così, con le vasche di accumulo che consentono di recuperare acqua per irrorare aiuole o parchi. Chiediamo che almeno questo nasone possa tornare, per così dire, a essere operativo. Ovviamente – hanno chiarito – siamo contenti che almeno una delle tre fontanelle sia aperta, per l’uso sociale che ne viene fatto ossia l’abbeveramento dei cani e l’irrigazione degli orti urbani”

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Il campetto di calcio ancora chiuso

Insomma, una nuova tegola si è abbattuta sul Parco Zietta Liù. Qui, infatti, si trova il campetto di calcio che è chiuso da tre anni. “Una storia assurda – hanno terminato dal Comitato – abbiamo chiesto un incontro alla commissione Ambiente del Municipio XIV, per parlare delle criticità che riguardano il Parco, uno su tutti il campetto inaccessibile per motivi di sicurezza”. Il caso, per la cronaca, è finito sul tavolo della commissione Trasparenza del Comune. E se ne è occupato anche il consigliere regionale di Fratelli di Italia, Fabrizio Santori. In sostanza, hanno ricordato i componenti del cdq, “lungo gli ottanta metri di perimetro c’è un spigolo di cemento armato che emerge in superficie, a circa venti centimetri di altezza ma nessuno interviene per risolvere la situazione. Non ci aspettiamo la bacchetta magica, è chiaro, ma vogliamo che i problemi siano messi in agenda e affrontati”.

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