Selva Candida: periferia senza recupero
Del piano di recupero urbano privato Selva Candida, meglio conosciuto come “Piano CMB” nessuna notizia. La prima versione del piano risale al 2007, le ultime modifiche sono state presentate all’interno di un’assemblea partecipativa nel luglio 2017 promossa da Roma Capitale. Chiusa l’assemblea partecipativa il 23 gennaio 2018, le dichiarazioni dei tecnici del Dipartimento PAU (Programmazione e Attuazione Urbanistica) e dell'Assessore all'urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori erano ottimistiche. Mancava un ultimo passaggio in Assemblea Capitolina e si doveva partire con i lavori. https://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1925929 Poi, il silenzio. Il piano di recupero prevede la realizzazione di un centro commerciale, di 320 appartamenti e soprattutto la realizzazione di importanti collegamenti viari e di servizi nel quadrante Selva Candida. Quest’area dell’Urbe è stata segnata da decenni di abusivismo a cui si è cercato maldestramente di dare recupero attraverso la costruzione in una serie di complessi residenziali senza il necessario adeguamento della struttura viaria. Risultato: migliaia di nuovi residenti con un’unica stretta strada di campagna a disposizione, via di Selva Candida appunto, senza marciapiedi e nessuna rete di collegamento viario tra i vari plessi residenziali. Isole nel nulla da cui è possibile uscire solo con mezzi privati. Dal 31 dicembre 2015 campeggia sull’area destinata alla realizzazione del centro commerciale e degli appartamenti un cartello di apertura cantiere. Sull’area è presente anche l’ufficio vendite per gli appartamenti. Ma delle strade e dei servizi nessuna notizia. Di recente alcuni comitati di quartiere hanno indirizzato anche una lettera all’Assessore Montuori per chiedere informazioni goo.gl/bBLyaD RomaToday ha seguito in passato il “Caso Selva Candida”. https://www.romatoday.it/economia/centro-commerciale-selva-candida-area-alitalia.html Ci auguriamo, attraverso questo spazio “segnalazioni” aperto ai lettori, che RomaToday possa interessarsi nuovamente a quanto non sta accadendo a Selva Candida.