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Municipio XIV a cinque stelle: "Le nostre difficoltà? Colpa dei faldoni portati via"

Giaracuni (M5S): "E' vero, finora non abbiamo portato un nostro atto in Consiglio. Una priorità: i bambini della baraccopoli di via Cesare Lombroso devono tornare a scuola"

Ho votato solo una volta, a 18 anni. Era un referendum. Alle politiche mai. Poi ho incontrato il M5S ed eccomi qua: non intendevo sentirmi zero ma volevo valere uno”. Francesca Giaracuni, capogruppo del M5S nel Municipio XIV, racconta questi primi mesi del governo pentastellato. 

CRITICHE - Non sono mancate le critiche. Una di queste, per esempio, che ancora i 5 Stelle non abbiano portato un loro atto in Consiglio. “E’ vero – confessa a Roma Today – ma ora li presenteremo. Noi abbiamo un approccio diverso, non facciamo presentazioni e basta. Noi avanziamo un’idea che poi deve essere elaborata nell’apposita commissione. Non ci interessa mettere una firma in un documento”.

CERCASI FALDONI - Le difficoltà, racconta Giaracuni, sono dipese anche per “l’assenza dei faldoni. Siamo arrivati e non abbiamo trovato alcun documento, tranne i verbali delle commissioni. Non è una cosa normale. I protocolli, le richieste, lo scambio di mail con gli uffici: non ci sono tracce a livello cartaceo. Quindi siamo costretti a impiegare il triplo del tempo per ricostruire le varie problematiche”.

CENTO GIORNI – Tanto lavoro sì, da pianificare. “Molto spesso parlano dei 100 giorni. A tal proposito mi piace citare la sindaca, Virginia Raggi, che disse prima di vincere le elezioni per noi i 100 giorni saranno i cinque anni. Attualmente ci siamo dovuti occupare delle emergenze: scuola di Selva Candida, l’Aec (Assistente educativo culturale), la scarsa programmazione sulla pulizia delle caditoie e delle strade, la potatura degli alberi". 

SERVIZI SOCIALI – Sul fronte dei servizi sociali, altro nodo caldo, Giaracuni precisa: “La giunta e i consiglieri come primo obiettivo stanno lavorando per garantire i servizi necessari. Tutti, nessuno escluso. Finora non è mai stata fatta una programmazione e si è andati per emergenza. Noi non vogliamo questo”.

FUMI TOSSICI – Ulteriore capitolo dolente del Municipio XIV riguarda i fumi tossici. Non a caso, domani 6 ottobre, verrà presentata in Aula un’interrogazione a firma del consigliere di opposizione, Stefano Oddo. “Il punto mancava nelle linee programmatiche del M5S – insiste – ma perché volevamo una linea di indirizzo, senza distinzioni tra zone di serie A e serie B. Il problema c’è, ne siamo a conoscenza. Noi siamo per quello che dice l’Europa: la chiusura progressiva dei villaggi attrezzati. L’Italia è in danno. Ovviamente serve una una soluzione per il dopo. Non si può dire ‘buttali in mezzo alla strada’. Ogni qualvolta c’è stato un incendio, siamo sempre intervenuti sul posto, abbiamo visto il lavoro dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, sappiamo delle lamentele segnalate da parte di chi vive nei paraggi di via Cesare Lombroso. Abbiamo effettuato degli incontri dentro la baraccopoli – continua – con l’Arci e con chi ci vive. Una delle nostre priorità è che i bambini che si trovano nel villaggio attrezzato tornino a scuola. Poi stiamo procedendo affinché non ci siano più lì tutti quei cumuli di rifiuti”.

DEBITI FUORI BILANCIO – Francesca Giaracuni, inoltre, ha intenzione di fare luce su alcune questioni, come i debiti fuori bilancio. “A precisa richiesta, in commissione Trasparenza mi è stato risposto che devono essere prima approvati. Stranamente, nella scorsa legislatura non li hanno voluti approvare. Hanno lasciato la patata bollente a noi”.

STAZIONE DI OTTAVIA – Altra tematica sotto la lente di ingrandimento riguarda la stazione di Ottavia. “Tra Rfi e il Municipio è stato fissato un accordo, del 1 marzo 2016 con durata fino al 30 settembre dello stesso anno. Nell’occasione sono stati concessi alcuni locali (sotto la stazione di Ottavia, dove sono organizzati eventi culturali). Al Municipio spettava la manutenzione ordinaria e straordinaria, senza pretesa di avanzare diritti di sfruttamento pubblicitario e commerciale oltre al decoro del piazzale. Eppure c’è una nota dell’ex presidente Valerio Barletta, inviata due giorni prima del ballottaggio, nella quale veniva comunicata la consegna anticipata dei locali a partire dal 10 luglio 2016. Non abbiamo altri documenti. Ci dovrebbe essere, per esempio, un atto di riconsegna. Sappiamo che tuttora sono organizzate delle attività. Noi vogliamo ristabilire un contatto e un accordo con Rfi”. 

ARCHITETTO O STILISTA? – Infine Giaracuni segnala la “procedura negoziata, del 3 luglio 2013, per l’attività di affidamento a un architetto che si doveva occupare degli impianti antincendio delle scuole dell’infanzia, con un compenso di 105mila euro comprensivi d'iva. La stranezza vuole che la maggior parte delle procedure, su cui doveva vigilare e le annesse relazioni, non sono state fatte. Prendendo il nome dell’architetto, su internet, è emerso che come primo lavoro fa la stilista. Su che basi è caduta questa scelta?”.

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