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Municipio XIV, "il doppio incarico di Menna? Polemiche strumentali"

Giaracuni a Roma Today: "La vicenda è stata chiarita, non ci sono pratiche a suo nome. Lo screzio tra l'assessore e il consigliere Salamone? Sono solo pettegolezzi, niente di vero"

Al terzo piano di via Mattia Battistini, sulla sinistra, c’è una stanza. Dentro, alcuni ‘santini’ e una bandiera del M5S, con la firma della consigliera capitolina Donatella Iorio. “Nella precedente legislatura condivideva questo spazio con Marco Terranova, anche lui ora consigliere comunale. Ci manca ancora il suo autografo. E presto arriverà pure quello della sindaca, Virginia Raggi”. Francesca Giaracuni, capogruppo del M5S nel Municipio XIV, parte da qui per sottolineare che fa parte di “un gruppo coeso”. E che quelle di Julian Colabello (Pd) - in merito al doppio incarico dell’assessore locale ai Lavori pubblici, Michele Menna - sono “polemiche strumentali”.

CHIARIMENTI – “Colabello, presidente della commissione Trasparenza, si è impuntato su una vicenda che già è stata ampiamente discussa – ammette Giaracuni a Roma Today –  in principio aveva presentato un ordine del giorno generico, con allegata una lettera con richiesta di chiarimenti ‘sull’applicazione del Tuel’. Per noi non c’era nulla per far dimettere l’assessore Menna – insiste – è stato spiegato che lui e il consigliere Fabrizio Salamone (geometra e presidente della commissione Lavori pubblici) condividevano lo stesso studio, hanno affittato l’appartamento e diviso le stanze. Ma non lavorano insieme”.

CONVOCAZIONE – C’è di più. “Julian Colabello ha inviato la convocazione di un’altra commissione, con lo stesso argomento, dove ha presentato atti che ha spedito all’Anac, al segretariato generale, al presidente del Municipio, commettendo un errore. Perché ha scritto su mandato della commissione Trasparenza. Ma questo mandato non è mai stato dato. Inoltre, l’assessore Menna ha dichiarato che non ci sono pratiche aperte a suo nome.  Se c’è qualche lavoro effettuato all’interno del Comune è antecedente alla carica. E comunque terminato ancor prima che ricevesse le deleghe”.

VIDEO – Nella vicenda, come riferito da questo giornale, finisce anche l’ex consigliere Andrea Montanari, il quale (pure con un video postato sul suo profilo Facebook) afferma che gli sarebbe stato vietato di effettuare riprese video della commissione Trasparenza. “Il cittadino Montanari è arrivato con una telecamera. Gli ho riferito se potevamo ricevere il contenuto dell’eventuale ripresa. Perché era anomalo vedere qualcuno presentarsi all’audizione con una telecamera. Lui ha risposto di no. E noi, per la cronaca, abbiamo dato l’autorizzazione a registrare. Il cittadino Montanari – specifica Giaracuni – nella commissione precedente, ha peraltro chiesto di essere inserito nella mailing list di chi riceve i verbali, ancor prima dell’approvazione, quindi prima delle possibili correzioni. Capisco che è difficile, dopo una vita trascorsa nella politica, uscirne. Se hai solo quello”. 

PETTEGOLEZZI – Infine sul passaggio di Julian Colabello, in merito allo screzio tra Menna e Salamone, Giaracuni chiarisce: “Sono solo pettegolezzi, non c’è niente di vero. Il consigliere Salamone, secondo il suo punto di vista, finora ha subito un attacco personale, anche a livello dei social, che lo ha danneggiato”.

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