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Monte Mario Giustiniana / Via Ottavio Assarotti

Burocrazia e "soldi buttati": niente da fare per la scuola Assarotti

"Situazione di pericolo per la pubblica incolumità" rileva la Commissione Tecnica, anche il Municipio XIV dà l'ok ma per la Ragioneria Generale serve ricominciare con una lunga procedura. "La burocrazia uccide"

Burocrazia e "burocratese", una combinazione che spesso può rivelarsi letale. A parte gli scherzi, non è certo un mistero quanto a volte, seppure con le più nobili intenzioni, si finisca col perdersi in una labirinto intricato fatto di strade e sentieri impervi. "La burocrazia uccide" scrive il consigliere del Municipio XIV Andrea Montanari (Lista Civica Marino) e traendo spunto da una specifica vicenda, spiega anche il perchè. Parliamo della Scuola Calasanzio di via Assarotti, zona Trionfale. Già nel mese di dicembre si denunciò in sede di consiglio l'ingente spesa di 54.000 euro l'anno per i ponteggi installati attorno alla scuola. "Approvata la somma urgenza nell'ultimo bilancio per la cifra di 230.000 euro e avuto l'ok dalla Commissione Tecnica, sembrava cosa fatta - racconta Montanari - Invece la Ragioneria Generale di Roma Capitale scrive qualcosa che non siamo riusciti a capire".

Il consigliere parla di una "lettera incomprensibile" ma al di là di quanto il testo sia o meno chiaro, una cosa è certa: la risposta articola una lunga serie di procedure fatte di date, termini, condizioni e scadenze da seguire. Richiami a leggi, articoli e commi che alla fine dei conti "rimbalzano" semplicemente la richiesta. Così, sebbene la stessa Commissione Tecnica aveva rilevato "l'aggravarsi della situazione di pericolo per la pubblica incolumità" condividendo "da un punto di vista tecnico il provvedimento di somma urgenza adottato volto all'eliminazione del potenziale stato di pregiudizio alla pubblica incolumità", la Ragioneria Generale di Roma Capitale invita ad "attenersi sotto il profilo procedurale al percorso operativo descritto". Una sorta di "stop e ricomincia dal via". Eccesso di zelo o ennesimo rimbalzo? Nel frattempo, i piccoli studenti continuano ad andare a scuola nella sopra citata "situazione di pericolo", mentre le casse pubbliche proseguono ad elargire la cospicua somma.

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