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Case popolari all'asta, il confronto dopo l'assedio: "aperti al dialogo ma senza forzature"

La posizione del Municipio XIV dopo le proteste dell'ultimo mese e la manifestazione della scorsa settimana. Apertura al dialogo per discutere sul Piano Casa e chiedere risposte concrete a Comune e Regione

Sì al dialogo e al confronto diretto con i cittadini, ma senza forzature. E' sostanzialmente questa la posizione del Municipio XIV in merito alle politiche abitative e all'emergenza casa, con particolare riferimento alle proteste che proprio in questi giorni dai quartieri del territorio si sono mosse a gran voce contro le nuove procedure di vendita delle case popolari.

CASE ALL'ASTA - Al centro delle polemiche il così detto Piano Casa Lupi-Renzi nonchè il tanto discusso decreto attuativo ministeriale del suo articolo 3, che prevede la messa all'asta degli alloggi popolari a prezzi di mercato con un diritto di prelazione di 45 giorni per gli inquilini attuali assegnatari. "Un grave attacco al diritto alla casa e un’operazione tutta rivolta alla privatizzazione delle case popolari con il rischio di acquisto da parte delle immobiliari e della rendita immobiliare speculativa e speculative" come rivendicato dall'Unione Inquilini di Roma fin dalle prime mobilitazioni partite proprio dagli assegnatari delle case popolari ATER di Primavalle.

MUNICIPIO SOTTO ASSEDIO - La scorsa settimana, poi, la protesta si è fatta ancora più accesa con il mini corteo organizzato dalla Rete Territoriale Diritti Sociali Roma Nord che, dopo un intenso volantinaggio al grido di "Assediamo il consiglio municipale", si è presentato lo scorso giovedì davanti alla sede di via Mattia Battistini. Lì, "armati" di striscione e megafono, i cittadini sono stati accolti da Polizia e Carabinieri in tenuta antisommossa, misura preventiva definita "decisamente esagerata" dagli stessi manifestanti e che ha contribuito a rendere ancora più tesa una situazione che poi in definitiva si è contenuta senza episodi di scontri o violenza

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PORTE APERTE MA SENZA FORZATURE - "La nostra porta è aperta non perché qualcuno l’ha sfondata ma perché è nostra intenzione mantenerla tale". Il capogruppo PD del Municipio XIV Julian Colabello tiene a che sia molto chiaro questo concetto e ricorda come, per quanto l'amministrazione locale non abbia competenze sulle case popolari, la stessa non si sia mai sottratta al proprio impegno per tutelare i cittadini del territorio che in migliaia usufruiscono di un alloggio popolare. "E' quindi nostra intenzione continuare su questa linea portando in Campidoglio la preoccupazione, espressa nel Consiglio Municipale di giovedì scorso da tutta la maggioranza, nei confronti delle nuove procedure di vendita delle case popolari - continua Colabello - L’obiettivo è quello di avere conferma che il Comune di Roma e la Regione Lazio non abbiano intenzione di procedere a nuove vendite all’asta di case popolari sul territorio cittadino".

POSSIBILE DIALOGO - "Riteniamo importante interloquire con i cittadini e le realtà che in questi giorni hanno espresso preoccupazione per la possibile applicazione del Piano Casa nei nostri quartieri" aggiunge Sonia Luche, consigliera PD e Presidente della straordinaria commissione municipale per le Politiche Abitative. Dal Municipio, dunque, massima disponibilità nel ricevere tanto una delegazione dell'Unione Inquilini (che non ha ritenuto di partecipare alla manifestazione così detta "dell'assedio", non condividendone le forme) quanto una rappresentanza degli stessi manifestanti. "Senza questo ascolto, che speriamo sia reciproco, non crediamo vi siano le basi per organizzare altri lavori delle Commissioni e del Consiglio" continua la Luche che smentisce lo svolgimento proprio in settimana di una Commissione o di un Consiglio, come invece alcune voci sembrerebbero riportare.

"Ci sembra evidente che si stia cercando di forzare inutilmente i lavori del Municipio - torna a spiegare Colabello - Troviamo parimenti non accettabile il tentativo di aprire un conflitto sociale giocando sulle preoccupazioni di chi oggi usufruisce di una casa popolare nei nostri quartieri e usando il Municipio come capro espiatorio". Adesso, dopo le interlocuzioni di questa settimana, verrà organizzato un incontro pubblico con i cittadini e solo allora "sulla base della discussione che si svolgerà, proporremo al resto delle forze consiliari l’eventuale convocazione delle Commissioni e del Consiglio per discutere e approvare nuovi atti se li riterremo utili" concludono i consiglieri.

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