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Forte Trionfale, il minisindaco tira le orecchie all'Urban Center: bagarre a Monte Mario

Il comitato partecipativo scrive una lettera alla sindaca, per ricordare che è vicina la data ultima per l'accettazione dell'intesa tra Comune e Demanio, finalizzata all'acquisizione del compendio. Ma il presidente non gradisce

Una lettera che rischia di diventare un caso politico. Oppure lo è già diventato, dipende dal punto di osservazione. Nei giorni scorsi il comitato partecipativo dell’Urban Center, strumento di partecipazione del Municipio XIV, ha inviato il testo scritto a vari destinatari, tra cui la sindaca Virginia Raggi e l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Luca Montuori. In sostanza, veniva chiesto di accelerare i tempi per  completare il passaggio del Forte Trionfale dal Demanio Militare al Comune, nell’ambito del suo piano di recupero. Infatti, mancano 9 giorni al 28 maggio, ultima data utile per firmare l'accettazione dell’intesa tra Comune e l'Agenzia del Demanio/Ministero della Difesa per l’acquisizione del compendio. La missiva, però, non è stata gradita dal minisindaco, Alfredo Campagna, il quale ha sottolineato - in maniera energica - che non sono queste le finalità dell’Urban Center: una tirata di orecchie senza ritorno. Lunedì 22 maggio, alle 9, ci sarà sul caso una commissione Trasparenza, che già si preannuncia infuocata. 

Nella lettera, in sintesi, sono state ricordate le tappe del processo partecipativo. Ultima quella del 1 aprile 2017. Il passaggio tanto desiderato, da Demanio a Comune, permetterebbe di attuare “il progetto sulle periferie di coworking, del valore di 3 milioni di euro, finanziato al Comune dal Governo, ottenendo una prima salvaguardia e messa in sicurezza del compendio del Forte e un presidio stabile al suo interno”. Poi l’aggiunta: “Non vorremmo veder vanificare l’importante percorso di partecipazione dei cittadini”.

Il comitato partecipativo dell'Urban Center, per chi non lo sapesse, è composto da membri della società civile (otto) e da rappresentanti politici ( due consiglieri del M5S, Fabrizio Salamone e Luciano Naticchioni, uno di Fratelli d’Italia, Fulvio Accorinti e l’assessora alla Trasparenza, Monica Ruffa). La missiva sopracitata è stata firmata da 11 elementi, l’unica a dire no è stata proprio Ruffa, che ha dato le proprie motivazioni, in un certo senso in linea con quelle di Campagna. Anche perché, è stato ricordato al nostro portale, il Municipio già aveva inviato due note di sollecito: una del presidente e l’altra della stessa assessora. 

Ferdinando Suraci, coordinatore dell’Urban Center, ha parlato di una “tempesta in un bicchiere d’acqua”. Più che altro, a lui interessa che arrivi questa benedetta firma affinché la maggior parte del Forte sia fruibile al pubblico. Una firma che, a questo punto, potrebbe mettere a tacere mugugni e parole dette a denti stretti nelle ultime ore. “Il nostro è stato un sollecito, nulla più” ha chiarito.

Per il M5S, secondo quanto appreso da RomaToday, l’Urban Center è uno strumento che non deve interferire con la politica. “Anche perché – ha notato Ruffa – il comitato partecipativo, in questo momento, è in una fase transitoria, non rappresentativa, quindi, della cittadinanza del territorio”. Da qui, probabilmente, il tono duro - a penna - da parte di Campagna. Vedere tra i firmatari due nomi della sua squadra, chissà, può averlo infastidito. 

Di diverso avviso è stato Fulvio Accorinti, che ha commentato: “È una vicenda stupefacente. La risposta di Campagna alla lettera dell’Urban Center, peraltro approvata anche da due suoi esponenti, non ha eguali. A questo punto posso solo registrare una spaccatura all’interno della maggioranza. A Salamone e Naticchioni ho espresso la mia solidarietà. Inoltre è evidente una incomunicabilità tra giunta capitolina e quella municipale”

A chiudere, l’intervento di Julian Colabello, presidente della commissione Trasparenza e consigliere Pd: “La cosa incredibile è che la lettera censurata da Campagna sia stata firmata anche da due consiglieri stellati: maretta in maggioranza dopo le dimissioni dell’Assessore Carlo Cini? Mistero. E in realtà interessa poco. Lunedì mattina sarà convocata d’urgenza una Commissione Trasparenza dove verrà convocata l’assessora Trasparenza, Monica Ruffa, per chiarire questo spiacevole episodio e per sollevare a tutti i livelli il problema dell’acquisizione del Forte Trionfale da parte del Comune. Acquisizione che se dovesse venire meno sarebbe una grave perdita e un’occasione mancata, l’ennesima da un anno a questa parte, per il nostro territorio e la nostra città”.

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