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Balduina Valle Aurelia / Via Appiano

Balduina, nel 2012 forse la pista ciclabile

I lavori iniziarono nel 2009 e forse entro maggio 2012 la pista ciclopedonale tanto attesa dai ciclisti della Balduina sarà pronta. Verranno realizzati la pista ciclabile e il Parco, il tutto per congiungere Monte Ciocci a Santa Maria della Pietà

I lavori iniziarono nel 2009 e forse entro maggio 2012 la pista ciclopedonale tanto attesa dai ciclisti della Balduina sarà pronta. Verranno realizzati la pista ciclabile e il Parco, il tutto per congiungere Monte Ciocci a Santa Maria della Pietà, passando per le zone di Balduina, Monte Mario, Torrevecchia. Un progetto caratterizzato da un lungo e tormentato iter burocratico cominciato nel 1995 e sbloccato nel 2008. I passaggi pedonali e gli accessi previsti saranno: Monte Ciocci, via Appiano, via Papiniano, via Damiano Chiesa, via Fusco, Pineta Sacchetti, via Zeri via Alsietina, via dell’Acquedotto Paolo, via Pieve Ligure, via dei Monfortani, via Torrevecchia, via Tanzi, piazzale De Sanctis, Santa Maria della Pietà. Lungo il percorso sono inoltre previste aree di sosta attrezzate e panoramiche, con panchine, rastrelliere per biciclette, pannelli informativi, pergolati, impianti d’irrigazione, tre aree giochi, e 13 dove poter fare attività sportive. Si sta, infine, studiando la possibilità di ulteriori prolungamenti del percorso: da Santa Maria della Pietà fino alla Cassia, e da Monte Ciocci al Gianicolo, utilizzando anche il viadotto ferroviario in disuso che attraversa la Valle dell’Inferno. La pista sfrutta il tragitto lasciato libero dalla nuova Fm3 – la linea ferroviaria sorta dalle ceneri del vecchio trenino San Pietro-La Storta – divenuta una comoda e veloce metropolitana di superficie. 

 
Qui è possibile consultare il progetto completo.
 
Sul suo blog Domenico Ciardulli riporta la discussione del 5 maggio 2011, quando in un Consiglio Municipale aperto ai cittadini si è parlato proprio della pista ciclabile. "La discussione sulla realizzazione di un preziosissimo e attesissimo parco ciclopedonale all'interno di un territorio martoriato dal traffico come Montemario, Pineta Sacchetti e Balduina, è stata caratterizzata dalla rivolta dei cosiddetti cittadini "frontisti" - scrive Ciardulli - quelli, cioè,  che abitano a ridosso del percorso ciclopedonale in via di realizzazione. Cittadini che vivono male questi lavori, sopra e a fianco della ferrovia FR3. Il rialzo della pavimentazione della pista e le grate sono visti come un potenziale pericolo per l'interruzione della quiete e per una temuta intrusione negli appartamenti da parte di potenziali ladri. In altri termini, hanno paura che una nuova strada ciclabile sotto i loro balconi e a ridosso dei loro giardini, diventi bivacco di disperati mentre ladri e immigrati dell'est potrebbero scavalcare le grate laterali di recinzione della pista e introdursi nelle case per rubare. Da tali paure sono scaturite proposte di modifica del progetto che hanno del tragicomico. Si è parlato di mettere dissuasori sulla rete di recinzione (??). C'è chi ha chiesto di alzare di più i muri, di alzare di più la rete di recinzione. Addirittura c'è chi si è spinto a proporre che i pali di illuminazione fossero messi al centro della pista per evitare che diventino un mezzo di arrampicamento per i ladri. L'ingegnere Patrizia Boi di RFI ha ovviamente spiegato che i pali della luce non possono essere messi al centro della pista perchè ci devono passare le biciclette".
 
"Alcuni - continua Ciardulli - hanno contestato il direttore dei lavori e i tecnici della ditta appaltatrice denunciando danni da presunti calcoli sbagliati nel grosso quantitativo di terra riversato sul percorso e nel livellamento troppo alto della pista, nella copertura improvvida di alcuni tombini delle fogne. Altri esagitati interventi hanno espresso paura  per i furti, per gli "zingari", per l'interruzione della tranquillità a causa del passaggio di mamme con bambini che andranno verso il parco. Altri ancora hanno espresso il timore di non trovare più parcheggio per la propria automobile. Si richiedeva a gran voce, tra urla e invettive, adeguata illuminazione, videocamere, pattuglie di polizia, pochi cancelli di accesso alla pista ciclabile e ben serrati, chiusura notturna e vigilanza diurna. Addirittura qualcuno ha proposto le piante di cactus vicino la recinzione per dissuadere chi volesse scavalcarla. Insomma una pista ciclopedonale di 5 km che, ai tempi di Alemanno, invece di essere fruibile a tutti, aperta giorno e notte, rischierebbe, qualora si desse seguito agli intestini di alcuni "frontisti" una "mini striscia di Gaza", blindata, deserta, superilluminata, protetta da piante urticanti, magari con dissuasori  a scarica elettrica sulla rete di recinzione e con pattuglie di vigilanza che proteggono i sonni leggeri dei residenti". 
 
"Astuto l'intervento del consigliere comunale Guidi - continua Ciardulli - delegato dal Sindaco Alemanno all'opera in questione. Ha esaltato il progetto dicendo che si rivelerà un fiore all'occhiello dell'Italia in Europa dopo quello realizzato a Parigi. Per sedare gli animi agitati e preoccupati dal cantiere, ha offerto garanzie citando, oltre la sua, la benevolenza del noto assessore comunale all'Ambiente, Marco Visconti, ex presidente del Municipio XIX. Guidi ha promesso che si adopererà a trovare nel bilancio del Campidoglio i fondi necessari per l'illuminazione (ma non sarà fotovoltaica! ndr) del parco ciclopedonale, per la chiusura ed apertura degli accessi al percorso,  per la manutenzione che costerebbe circa 180 mila euro annue. Subito dopo lo stesso Guidi ha però gelato le aspettative annunciando che tra le proposte per il futuro si starebbe studiando l'eventuale affidamento della manutenzione ad un consorzio stradale composto dai 130 palazzi che si affacciano sulla pista. Il senso è: il Comune non ha i soldi e non potrà provvedere da solo alla manutenzione quindi sarete coinvolti anche voi cittadini nella compartecipazione alle spese, magari con il beneficio di incentivi comunali".
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