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Pineto United: dalla squadra popolare al progetto "Campo per tutti"

Dall'incendio nell'area giochi dei casali di Torlonia al progetto condiviso per il recupero totale del campo

Una squadra di calcio popolare formata perlopiù da rifugiati. E' la storia del Pineto United, una storia particolare, con una genesi piuttosto articolata, originata da un episodio molto specifico: l'incendio dell'area giochi nell'area dei casali Torlonia nel parco del Pineto, occorso alla fine del 2016. A raccontare in prima persona la nascita e lo sviluppo del progetto gli stessi promotori del Pineto United. 

In seguito a questo atto di vandalismo i bambini del quartiere della Pineta Sacchetti smisero di frequentare l'area e così, il 25 aprile del 2017, decidemmo di portare avanti un'azione spontanea consistente nel creare delle installazioni artistiche utilizzando le strutture rimaste in piedi, dai sostegni dell'altalena al pavimento gommato. 

Con gli artisti di Pinacci Nostri trasformammo l'area in un mini percorso sensoriale, creando dei "giochi di una volta". I bambini del quartiere iniziarono a utilizzare le installazioni come dei veri e propri giochi, dalla "campana" alla casetta, dal percorso per le macchinine al mostro disegnato su un grande lenzuolo. Colorammo le panchine. Una giornata di sole con tante famiglie e tanti curiosi, un evento che chiamammo "LiberiAmalo!", intendendo liberare il parco dal degrado, in segno di amore per i "pinacci nostri", nome scelto anche in considerazione del fatto che quell'azione coincise con la giornata della festa della Liberazione. 

Per diverse settimane i bambini e le famiglie tornarono a frequentare il Pineto, ma poco prima dell'estate il Comune di Roma smantellò completamente l'area con una ruspa, perché di fatto la stessa era stata considerata inagibile. I bambini così sparirono e il parco, meno frequentato, tornò in balia di abbandono e degrado. Dopo aver manifestato tutta la nostra contrarietà rispetto allo smantellamento dell'area, il Municipio XIV promise il ripristino dei giochi, ma ad oggi tutto versa ancora nell'abbandono.

Pineto united, dalla nascita della squadra al progetto “campo per tutti”

 

È stato in questo frangente che abbiamo maturato l'idea che sarebbero bastati due zaini messi a terra a delimitare una porta, un pallone e la voglia di giocare al calcio per provare a riportare i ragazzini al parco. Un'idea molto semplice, ma forse più forte di qualsiasi altra cosa. E così, a settembre del 2017, grazie alla voglia di Pietro Lucari di allenare una vera squadra di calcio, alla competenza calcistica di Betta Guarino e all'incontro con Mamadou Diop, per tutti noi Giorgio, un ragazzo senegalese che passava gran parte della sua giornata al parco, riuniamo nel Pineto un gruppo di ragazzi ospiti del centro accoglienza dell'hotel Gelsomino sulla via Aurelia e cominciamo a giocare al calcio. A loro si uniscono alcuni ragazzi del quartiere. 

Il Pineto torna a vivere con questi ragazzoni grandi e grossi che danno vita quasi quotidianamente ad allenamenti sia tecnici che atletici. Una sgambata in pineta e poi la partitella proprio nel pianoro dove c'era l'area giochi. Quasi senza accorgercene nasce un'idea in grado di coniugare arte, sport e integrazione, con al centro il parco del Pineto. 

Un mese dopo, la società calcistica del "Vis Aurelia", che ha un campo regolamentare in terra battuta proprio nel cuore del parco, sposa il nostro progetto e ci consente di allenarci gratuitamente ogni sabato mattina. Arrivano nuovi ragazzi, sia del quartiere, sia provenienti da altre strutture di accoglienza. L'idea di una squadra di calcio popolare alla Pineta Sacchetti, che possa arrivare a giocare un giorno in terza categoria, cresce gradualmente fino alla consapevolezza che per portare avanti questo progetto sarà necessario avere, un giorno, un proprio campo, autogestito. 

E così, mentre proseguono gli allenamenti tra la pineta e il campo del Vis, entriamo in contatto con altre realtà importanti del quartiere, in particolare con il "Comitato Valle dell'Inferno", che esercita la sua azione sul territorio a poche centinaia di metri dall'ex campo del borghetto dei fornaciai, un campo completamente abbandonato in un'area del parco del Pineto. 

Scopriamo che il Comitato si batte da molto tempo per il recupero di questo campo e così decidiamo di unire le forze per provarci concretamente. Durante le vacanze di Natale 2017, con i ragazzi della squadra, richiedenti asilo e i giovani del quartiere, insieme al Comitato e altre realtà del territorio iniziamo a sfalciare il campo. È in quel momento che nasce il nome della squadra, dalla consapevolezza che l'unione tra tutte le realtà territoriali che hanno a cuore le sorti del Pineto possa e debba essere l'unica strada percorribile per preservare questa fetta di città: "Pineto United" diventa così la squadra di calcio popolare di Roma Nord-Ovest. 

Il ripristino del campo di calcio di Valle Aurelia rappresenta, oggi, il "progetto comune": restituire, dal basso, uno spazio abbandonato al quartiere e avere a disposizione un campo di calcio da poter gestire in autonomia. Un bene comune, uno spazio sempre a disposizione dei cittadini, di modo che tutti coloro che vorranno utilizzarlo potranno farlo liberamente e gratuitamente. Un vero e proprio campo di calcio popolare. Un campo per tutti. 

E così, ad ottobre 2018, "Campo per tutti" diventa ufficialmente il progetto condiviso per il recupero totale del campo: dalla risistemazione del terreno di gioco, alle porte, alle bandierine, fino agli spogliatoi. L'idea alla base è quella di recuperare questo spazio abbandonato per destinarlo non solo alle partite della squadra, ma, soprattutto, aprirlo al quartiere, affinché possano giocarci liberamente i ragazzini, trascorrere il proprio tempo le famiglie e, perché no, ospitare eventi quali concerti, manifestazioni culturali e sociali o notti di cinema all'aperto. 

Del resto, a questo spazio il quartiere è molto legato. Infatti, quando negli anni '50 Giacomo Losi, ex terzino della nazionale e capitano dei "tempi cupi", era il mito della Valle, la squadra della borgata operaia, la Stella Rossa, militava nel campionato regionale, disputando le sue partite sul campo, oggi sparito, ubicato nell'area in cui si svolge attualmente il mercato rionale. 

Negli anni '60-'70, la rosso-verde Valle Aurelia e la bianco-rossa Valle dell'Inferno battagliavano invece sui campi polverosi della borgata, la prima su quello che fu poi ingoiato dal cemento dei palazzoni, la seconda sul campo in pozzolana posto accanto alle vecchie case dei fornaciai, nel cuore del parco del Pineto. Oggi è proprio questo campo che intendiamo restituire alla comunità, perché, dopo che la fornace Veschi è stata recentemente ingoiata dall'ennesimo e inutile centro commerciale, questo rappresenta uno degli ultimi avamposti di resistenza popolare e sportiva a Valle Aurelia. 

Il 10 novembre 2018 è stata una giornata molto importante per il progetto "Campo per tutti", perché ha visto uno sfalcio straordinario che lo ha rimesso praticamente a nuovo, come non si era mai visto da anni; inoltre, l'unica porta rimasta è tornata al suo antico splendore, così come le aste che sorreggevano la rete dietro la porta per impedire che il pallone finisse nel canneto. 

Un posto che era impraticabile è stato vissuto per tutto il fine settimana da famiglie, bambini e curiosi, che si sono detti pronti a darci una mano, affinché il nostro sogno possa trasformarsi realtà. E così, il valore sportivo del progetto Pineto United, che si è fin subito affiancato a quello dell'integrazione e della lotta al razzismo, con il progetto "Campo per tutti" si è coniugato con il valore dell'unità tra associazioni e cittadini per la tutela dei beni comuni. 

Per una nuova idea di "Rete del Pineto". Tutto questo ritorna con lo stemma, scelto molti mesi prima, per la squadra Pineto United: un asino, arrabbiatissimo, con in bocca un pallone. Infatti, nel XVII secolo il cardinale Giulio Cesare Sacchetti, proprietario dell'antica Tenuta del Pigneto - oggi parco del Pineto - commissionò a Pietro Da Cortona una sontuosa villa con scalinate, logge e ninfei, residenza estiva della sua potente famiglia. Di "Villa Sacchetti", oggi, non è rimasto più nulla, neanche il Mausoleo che il cardinale fece costruire all'asinello a lui tanto caro: l'asino Grillo. 

La leggenda narra che l'asino era in grado di recarsi da solo a Roma, attraversando la Valle dell'Inferno, e di tirare calci a tutti coloro che si avvicinavano minacciosamente alla Tenuta del Pineto. Ecco, un asino, a difesa del quartiere, è diventato il simbolo della tutela del parco in unione con tutte le realtà territoriali che ne hanno a cuore le sorti, obiettivo sintetizzato proprio dal nome della squadra. 

Attualmente, la Pineto United partecipa al suo primo campionato ufficiale: la serie C del Trofeo del Petrolio AICS, a cui si è iscritta grazie alla vittoria del premio "Roma si muove bene, Mamma Roma premia i suoi figli migliori". La squadra disputa le sue partite di campionato sul campo del Don Calabria di Primavalle e, da ottobre 2018, si allena sull'ex campo della Valle dell'Inferno attirando la curiosità di tutti. 

Campo per tutti è un progetto promosso da: Pineto United, Pinacci Nostri, Pineto nel cuore, Comitato Valle dell'Inferno, Spazio Sociale Ex51, Comitato di quartiere Valle Aurelia, Nemo, Fuori Contesto, Casa Betania Cooperativa Sociale L'Accoglienza, Sinergy. Sulla pagina facebook del progetto (qui il link) è possibile trovare tutte le informazioni e le indicazioni per dare il proprio contributo.

Nell'ambito del progetto "Campo per tutti", l'ente regionale "RomaNatura" ha concesso nulla osta all'associazione "Il Pineto nel cuore" per lo sfalcio al campo di Valle Aurelia.
 

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