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Colle Fiorito, piano di zona choc: impianto fognario senza collaudo e strade non asfaltate

Non ci sono fermate del bus e manca il completamento delle opere di urbanizzazione primaria. Sull'argomento FdI presenta un'interpellanza alla sindaca poi respinta dal M5S del Municipio XIV

Tredici palazzine, ognuna con circa quindici appartamenti. La fermata del bus, per chi vive all’inizio di via Federico Filippini, è a 300 metri. Ma chi sta in fondo, si deve fare un percorso di oltre un chilometro. Questo è il piano di zona B48 Colle Fiorito. Qui è assente il completamento delle opere di urbanizzazione primaria: l’impianto fognario è privo di collaudo. Di conseguenza non c’è la presa in carico da parte di Acea, con la relativa mancanza di autorizzazione per l’allaccio alla fogna da parte delle palazzine. Inoltre le strade, per la maggior parte, non sono asfaltate. 

"Le famiglie hanno pagato per vivere qui – hanno commentato dall’Associazione Giusta Casa-Piano di Zona Colle Fiorito B48 – non si capisce perché manchino i soldi per completare i lavori. Per questo, abbiamo effettuato un accesso agli atti presso il Dipartimento Pau (Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica) per vedere le convenzioni urbanistiche delle società che devono edificare o che hanno edificato nel pdz. Un accesso inizialmente negato ma ora le cose sono cambiate – hanno annunciato – la commissione capitolina d'indagine sui piani di zona si è mossa per modificare l'ordine di servizio. E la documentazione è stata messa a nostra disposizione".

Parallelamente, l’argomento è stato trattato anche nel Consiglio del Municipio XIV, andato in scena ieri 12 giugno. Fulvio Accorinti, esponente di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interpellanza alla sindaca e all’assessore all’Urbanistica, per chiedere un loro intervento presso la dirigenza del Dipartimento Pau, verificando "la correttezza delle procedure stabilite di rilascio dei documenti ai cittadini che hanno fatto regolare accesso agli atti, senza che venga imposto alcun vincolo allo stesso"

Il M5S, da par sua, ha respinto la richiesta. Una bocciatura dettata dal fatto che la commissione capitolina d'inchiesta sui Piani di zona sta lavorando per sbrogliare il bandolo della matassa. Quindi quell’interpellanza non aveva motivo di andare avanti. Inoltre Paolo De Laurentiis, consigliere dei Cinque Stelle, ha puntualizzato a RomaToday: "L'atto di Accorinti era assolutamente vago e incompleto, non menzionando date - impossibile quindi calcolare entro quando deve esserci una risposta -  e motivo specifico della richiesta, quindi se sussistano o meno i motivi di diniego previsti per legge. Inoltre non si capisce se c'è stata una risposta formale o se c'è stata indicazione del diniego".

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