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Torrevecchia Torrevecchia / Piazza di Santa Maria della Pietà, 5

Uso pubblico del S. Maria della Pietà: l'Ex Lavanderia come l'Angelo Mai, il Valle e l'America?

Scaduti i termini per la discussione della delibera di iniziativa popolare, la denuncia dell'Associazione e del Comitato "Si può fare". 18.000 firme cittadine e la gestione di un bene pubblico che ancora fa discutere

"Le regole valgono solo per gli altri". Comincia così il comunicato stampa a firma dell'Associazione Ex Lavanderia e del Comitato "Si può fare!" a denuncia della sempre più travagliata e burrascosa vicenda che vede le due realtà a sostegno dell'uso pubblico del Santa Maria della Pietà. Ad accendere le polemiche, questa volta, la scadenza dei termini previsti dallo Statuto Comunale per la discussione della Delibera di Iniziativa Popolare sul comprensorio dell'ex manicomio provinciale, documento avallato e sostenuto dalle firme di oltre 6.000 cittadini romani. "Se noi avessimo portato i moduli firmati il giorno dopo la scadenza ce li avrebbero rifiutati. Se il Consiglio Comunale non rispetta la norma del suo Statuto che impone la discussione delle Delibere di Iniziativa Popolare entro 6 mesi, non succede nulla". 

"Le regole sono rigide per i cittadini e molto molto flessibili per chi gestisce il potere, una doppia morale su cui il Comune di Roma è recidivo" incalza il Presidente dell'Associazione Massimiliano Taggi, che fa riferimento a un'altra Delibera presentata nel 2003 con 9.000 firme e anch'essa mai discussa. Circostanza dalla quale, sempre a parere di Taggi, ne sono discesi in questi anni "danni economici, sociali e umani nella gestione dissennata dell'ex manicomio". 

Il Comitato "Si può farè!" ha presentato anche una proposta di Legge Regionale (firmata da 12.000 cittadini) in virtù di un modello di gestione di un bene pubblico e comune "conveniente per le amministrazioni e che raccolga i bisogni della città. Sanità, cultura, turismo, servizi e attività produttive in forma equilibrata e gestita per l'interesse collettivo. Desta stupore e indignazione che, tranne il sostegno di SEL e del Movimento 5 Stelle - continua Taggi - nessun rappresentante istituzionale, soprattutto della maggioranza, sia al Comune sia alla Regione, abbia ancora espresso alcuna opinione né abbia ritenuto utile contattare il Comitato Promotore delle Proposte di Iniziativa Popolare. Evidentemente 18.000 firme non sono una priorità".

Ad accendere ulteriori polemiche, l'avvio del progetto di spostamento della sede amministrativa del Municipio XIV al Forte Trionfale e non, come in un primo momento proposto, proprio all'interno del Santa Maria della Pietà. Per i sostenitori del progetto, "significa togliere dal complesso l'unico presidio pubblico non sanitario esistente". E sulla pronuncia del Consiglio Comunale e Regionale, il Comitato lancia un appello direttamente agli Assessori capitolini Luigi Nieri (Patrimonio) e Giovanni Caudo (Urbanistica): "Qualsiasi scelta verrà fatta, che almeno sia frutto di una posizione trasparente e responsabile".

E mentre ricorrono i 10 anni di "libera e pubblica cultura" tra le mura dello storico Padiglione 31, l'Ex Lavanderia annuncia iniziative eclatanti per continuare a porre all'attenzione pubblica la questione delle proposte di Iniziativa Popolare così come non smetterà nella promozione delle sue attività all'interno del Santa Maria, "a meno che magari in nome della "legalità" e delle "regole", non ci facciano fare la fine dell'Angelo Mai, del Valle o del Cinema America".

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