Un passo che non smuove la sostanza. Gli ospiti della casa di riposo, che sta in via dei Casali di Torrevecchia, non se ne vogliono andare. Dopo il rischio sfratto, l’Inps - proprietario della struttura - ha messo sul piatto una nuova carta: in vista dei lavori di ristrutturazione all’interno dell’immobile, spostamento momentaneo a Monte Porzio Catone e rientro a interventi conclusi. Una proposta che Antonio Stancampiano (Spi-Cgil) ha così pesato: “Non è indicato quanto dureranno e in cosa consisteranno”.

Partita ferma al punto di stallo

La partita, quindi, è a un punto di stallo. Come raccontato da RomaToday, venti ospiti della casa di riposo (ex dipendenti delle Poste) si sono trovati da un giorno all’altro spalle al muro, con il pericolo di non avere più riscaldamento e mensa. Persone tra gli 80 e gli oltre 90 anni che, improvvisamente, sono state messe davanti a un bivio: dal 1 dicembre via dalla struttura, direzione Castelli Romani. C’è chi ha commentato “non sono un sacco di patate” e chi ha riferito di non aver voglia di effettuare alcun trasloco, tantomeno in inverno: “Io da qui non esco”.

"Ho perso la mia serenità"

“Il sindacato ha intavolato una trattativa che va avanti – ha continuato Stancampiano – siamo disposti a trovare insieme all'Inps una soluzione. Senza una tempistica certa sul rientro, chi vive nella casa di riposo non ci pensa minimamente di cambiare aria". Poi ci sono loro, gli uomini e le donne che risiedono nell'edificio. Qualcuno sta lì da venti anni. Ognuno con una sua storia, ma il finale è il medesimo: “Ho perso la mia serenità, non dormo più, mi hanno mandato in disperazione”.