rotate-mobile
Torrevecchia Torrevecchia / Via Taggia

Scuola Taggia, che fine hanno fatto i soldi raccolti? Genitori: "amareggiati e sconcertati"

Quando la buona volontà dei cittadini si scontra con la burocrazia: una rappresentante di classe ci racconta perchè alcuni dei progetti stanziati con una virtuosa raccolta fondi, ancora non sono stati realizzati

"Questo è un esempio, negativo, di come l'impegno concreto dei genitori che hanno a cuore la scuola dei loro figli si scontra con la ottusità della burocrazia", commenta così Valentina Modoni, rappresentante di classe ma soprattutto mamma di un alunno della scuola di via Taggia, a Torrevecchia, in riferimento alla vicenda che da qualche tempo riguarda da vicino l'istituto e che viene ricapitolata in una lettera aperta indirizzata ai genitori e ai commercianti di zona, "per rendere noto a tutti le difficoltà che hanno reso impossibile la realizzazione del progetto finora" e soprattutto "spiegare questi soldi che fine hanno fatto", ci racconta.

RACCOLTA FONDI E TANTO ENTUSIASMO - Facciamo un passo indietro. Era circa un anno fa quando un gruppo di genitori ha organizzato, grazie anche alla preziosa collaborazione di alcuni commercianti del quartiere, una piccola festa per raccogliere i fondi necessari per alcuni interventi. I lavori cominciano subito e di quei 4 mila euro raccolti non si vuole sprecare neanche un centesimo: con una parte, si ritinteggiano le ringhiere perimetrali della scuola "che erano in condizioni disastrose" (per scelta, solo quelle sul lato di via Millesimo e via Taggia, visto che il muretto di via Montebruno è seriamente danneggiato e quindi a rischio crollo). Con quello che resta, invece, si butta giù qualche idea per sistemare il giardino e dedicarvi quindi nuovi spazi e servizi.

IL CAMPETTO E I RITARDI - Nel frattempo nel giardino della scuola si apre un cantiere per la costruzione di un campetto polifunzionale realizzato su iniziativa del Dipartimento dello Sport del Comune di Roma. "Pur essendo felici di questa splendida opportunità, il ritardo dei suoi tempi di realizzazione ha creato a sua volta altri rallentamenti circa l'attivazione del progetto la cui realizzazione sarebbe avvenuta con i soldi raccolti in occasione della festa", scrive Valentina. I lavori, infatti, sono cominciati il 4 settembre e si sarebbero dovuti chiudere entro 30 giorni: la consegna, però, avviene alla fine di febbraio. "Ad oggi inoltre il campo non viene utilizzato perché la Dirigente Scolastica non dà autorizzazione non reputando sicuri i pali delle porte/canestro: siamo in attesa che tali pali vengano protetti con gommapiuma o materiale simile".

LE PROPOSTE DEI GENITORI, I RIMBALZI BUROCRATICI - "Un architetto, genitore del plesso Donati, si è reso disponibile a totale titolo gratuito a redigere un progetto interessante, che prevede la creazione di zone di ombra e la recinzione con steccato nella zona antistante l'istituto, anche con lo scopo di proteggere le aiuole create dalla scuola media. Dopo aver presentato il progetto sia al Municipio che alla Dirigente Scolastica Dott.ssa Rita Urbani, siamo rimasti in attesa di sviluppi. Dopo molti solleciti e non poche difficoltà, scopriamo che l'autorizzazione per svolgere i lavori deve essere data dalla stessa Dirigente in qualità di responsabile della sicurezza. A questo punto, abbiamo inviato diverse richieste di un incontro con la Dottoressa per poter avere l'autorizzazione a procedere". Da parte sua, la Dirigente Scolastica informa che "l'area a destra del campetto di via Taggia deve essere lasciata sgombra da ogni arredo, in quanto la stessa serve per radunare tutti gli alunni in caso di prove di evacuazione previste per legge. Invece l'area retrostante il campetto, al confine con la Parrocchia, verrà adibita in seguito a "orto didattico" per tanto anche in quella zona non possono essere installati arredi da giardino".

"SCONCERTATI E AMAREGGIATI" - Valentina ci racconta che dietro la richiesta di fissare una data possibilmente prima di Pasqua per un incontro con tutte le parti interessate (scuola, Municipio, genitori), ad oggi non ha ancora ricevuto risposta. "Al momento, quindi, gli unici spazi fruibili dai bambini durante le pause ricreative per poter giocare all'aria aperta sono le aree asfaltate nella zona antistante l'ingresso, che oltre a non essere sicure sono anche molto piccole". E continua: "Scrivere questa lettera ci è sembrato l'unico modo per rendere noto a tutti le difficoltà che hanno reso impossibile la realizzazione del progetto finora. Continueremo comunque ad insistere e a cercare con il Municipio una soluzione per vedere realizzato il progetto per donare ai bambini una scuola sicura ed accogliente. La cosa che ci lascia sconcertati e amareggiati è che, in un periodo di crisi sia economica che di partecipazione attiva alla vita sociale, venga ostacolata la concreta volontà dei genitori, di rendere migliori le condizioni della scuola".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola Taggia, che fine hanno fatto i soldi raccolti? Genitori: "amareggiati e sconcertati"

RomaToday è in caricamento