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Radiologia al poliambulatorio di Primavalle: “Non spostate il servizio”

E' il grido di protesta di centinaia di pazienti che hanno già firmato la petizione contro lo spostamento del servizio al Santa Maria della Pietà. Le voci dei cittadini allarmati per la perdita di un presidio giudicato fondamentale

Presso il Poliambulatorio di “San Zaccaria Papa” della ASL/RME, operante nel quartiere di Primavalle sin dal 1966/67,  unico presidio sanitario di questo popoloso quartiere  del 19° Municipio, è stato dimezzato l’efficiente e prezioso servizio di radiologia. Un servizio del quale è previsto il trasferimento di una delle due sezioni radiologiche al Santa Maria della Pietà. Con la conseguenza che centinaia di utenti, in primo luogo anziani, dovranno recarsi presso il Poliambulatorio del S.Maria della Pietà, situato nel limitrofo quartiere di Monte Mario.

Depennato dunque un servizio, magari per oscuri motivi finanziari,  penalizzando il diritto alla salute dei residenti di Primavalle ed anche dei quartieri limitrofi di Torrevecchia, Quartaccio e Torresina, che da ieri mattina si sono organizzati con un banchetto all’entrata del presidio (presente per tutta la prossima settimana) per raccogliere le firme contro il trasferimento della struttura, (ben 300 firme in 3 ore) 

“E chi lo sa dove si dovrebbe andare!”, recrimina la signora Giulia Martino, una residente non più giovanissima, avvicinata presso il banchetto intenta a firmare la petizione “Per prenotare bisogna telefonare al Cup, che, una volta cancellato questo servizio, ti sbatte chissà dove, e alla mia età, questo centro vicino casa è molto importante”.

Concorda un altro firmatario, Domenico Catalano, 75enne, mentre afferma che “invece di tagliare i servizi sanitari territoriali, si dovrebbe aumentarli, poiché sono comodi quando sono nel proprio quartiere, immediatamente raggiungibili!”.

Fortunato Alberto, 68 anni, residente nel quartiere dall’85, spiega che in tal modo i circa 30- 40mila abitanti di Primavalle verranno privati del servizio di radiologia, “usufruito soprattutto dai vecchietti che dovrebbero dunque farsi 10 km per raggiungere il S.Maria ed i trasporti pubblici qui passano ogni 30 minuti. Si tratta di servizi importantissimi per una certa fascia della cittadinanza locale, già penalizzata nel proprio diritto alla mobilità. Stiamo assistendo ad un accentramento del servizio sanitario sul territorio”.

Attualmente nella radiologia del “San Zaccaria Papa” sono operanti soltanto due tecnici, dato che un terzo tecnico è andato in pensione da poco tempo e basterebbe integrarlo per poter garantire  una continuità al servizio e coprire l’attuale livello di prestazioni rese alla vastissima popolazione residente. Invece dallo scorso lunedì è stata disposta dai dirigenti della ASL/RME la chiusura del servizio nei giorni di lunedi, mercoledi e venerdi, con una conseguente drastica riduzione delle prestazioni radiologiche rese alla popolazione, formata in buona parte da persone anziane.

“Questa è una zona popolare, come faranno gli anziani a recarsi altrove? E’ giusto firmare questa petizione, poiché è l’unico modo per far sentire la nostra voce. Reclamare i propri diritti al megafono e firmare è come se fosse un piccolo blog telematico.”, aggiunge un altro firmatario, stavolta un giovane informatore scientifico, Marco Giordano.

La petizione popolare, promossa dall’Unione Inquilini e dal Comitato Popolare per la difesa del Servizio Sanitario, chiede ai vertici della ASL che il servizio di radiologia venga mantenuto a Primavalle ed ampliato attraverso l’installazione di una apparecchiatura per la risonanza magnetica, domandando, infine, il potenziamento del servizio sanitario pubblico nel territorio e nei nuovi insediamenti del Municipio 19.

Intanto, nell’ultimo consiglio municipale il consigliere Claudio Ortale  di Rifondazione Comunista, ha presentato un ordine del giorno, chiedendo di “intervenire urgentemente presso la Direzione della ASL/RME per potenziare, anziché ridurre, il servizio di radiologia del poliambulatorio “San Zaccaria Papa” e affinché venga prevista, anche nei nuovi insediamenti residenziali delle aree più periferiche del municipio e, al tempo stesso, nei già avviati piani di zona che insistono nel territorio municipale, un’adeguata presenza del servizio sanitario pubblico”.

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