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Torrevecchia Torrevecchia / Piazza di Santa Maria della Pietà

"L'uomo gallo" al Santa Maria della Pietà: cinema e musica per difenderne l'uso pubblico

Una storia vera, tra emarginazione e rinascita. La proiezione del film di Dario d'Ambrosi in uno dei tanti eventi per la promozione della campagna "Si può fare"

Un film di denuncia e di poesia sulla condizione di un bambino in un ospedale psichiatrico, tratto da una storia vera". Si intitola "L'uomo gallo" la pellicola firmata dal regista Dario D'Ambrosi proiettata lo scorso venerdì allo storico Padiglione 31 del Santa Maria della Pietà, in una serata di arte, musica ma anche sensibilizzazione civile e sociale. Un'evento organizzato dall'Associazione Ex Lavanderia in collaborazione con il Teatro Patologico a promozione della campagna "Si può fare" per l'uso pubblico, culturale e sociale del complesso del Santa Maria della Pietà. Con Celeste Moratti, Dario D’ambrosi, Luca Lionello, Cinzia Carrea, Alberto di Stasi, Carla Chiarelli, Lorenzo Alessandri, Carla Cassola, Gaetano Mosca e Francesca Ritrovato, il film racconta la storia di un bambino disabile, zoppo e nato in una povera famiglia che viene rinchiuso, praticamente nascosto, in un pollaio a razzolare così assieme alle galline, facendo esibizione di sè. Crescerà con questi animali, identificando le sue funzioni e mansioni con quelle del gallo, appunto, il re del pollaio.

Il film, tratto dallo spettacolo teatrale “I Giorni di Antonio” dello stesso D’Ambrosi, prende avvio nel momento in cui lo sfortunato giovane viene accolto nell’ospedale psichiatrico, dove scopre la dura verità: di non essere un animale e allo stesso tempo di non potersi rifare una vita. Nella lunga e faticosa degenza nell’istituto entrerà in contatto con quello strambo e disperato universo fatto di personaggi buffi ed emarginati, ognuno con i propri sintomi psicotici ma anche con un enorme carico di umanità. In particolare Antonio stringerà un’intensa amicizia con Giacomo, il suo compagno di stanza, maniaco dell’ordine e della pulizia. Tra loro nascerà un particolare rapporto fatto di silenzi e piccoli gesti di solidarietà. A gestire le giornate nel manicomio ci pensano un’infermiera e un dottore dai modi algidi ed autoritari, ma che nascondono nell’intimo profondi segni di squilibrio, forse addirittura più gravi e pericolosi di quelli manifestati dai pazienti.

Al termine della proiezione, la serata è proseguita con il concerto del pianista Francesco Santalucia, compositore della colonna sonora del film. E quale contesto migliore di quello dell'ex manicomio provinciale per raccontare così una storia di sofferenza e denuncia, ma anche di amicizia, poesia e in un certo senso rinascita. Un luogo, quello del Santa Maria della Pietà che continua a fare da sfondo a numerose iniziative culturali, artistiche e sociali per riscattare quelle mura che per molto tempo hanno fatto da sfondo a storie di dolore ed emarginazione. Oggi, quelle stesse mura, rivivono di una nuova atmosfera che le tante realtà (proprio come l'Ex Lavanderia o il Museo Laboratorio della Mente, solo per citarne alcune) contribuiscono ad alimentare, difendendo così il recupero e la salvaguardia di uno dei luoghi simbolo di tutto il Municipio XIV.

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