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Sabato, 20 Aprile 2024
MonteMario Torrevecchia / Via Mattia Battistini, 464

Taglio ore servizio Aec, scintille nel Municipio XIV tra M5S e Pd

Il Partito democratico presenta una mozione per ripristinare il servizio, la maggioranza la boccia e porta un suo atto. Portaro: "Peggio dei ladri di notte, neanche il coraggio di affrontare le famiglie". Marigliano: "Lavoriamo per ottimizzare il servizio"

Le diffide, il ricorso al Tar, commissioni infuocate. E ieri, 30 gennaio, un Consiglio del Municipio XIV dove Pd e M5S si sono presi a pizze in faccia. In discussione il servizio Aec (Assistenza educativa culturale) e il taglio di ore che si è verificato al rientro dalle vacanze natalizie. Nervosismo, rabbia, duello politico: tutto concentrato nella fredda Aula di via Battistini.

BRACCIO DI FERRO - A far saltare il banco e non solo quello (il consigliere democrat Julian Colabello ha sferrato un cazzotto contro la porta dell'uscita di sicurezza, innervosito come lui stesso ha dichiarato dalle "risatine del minisindaco rivolte all'opposizione") la mozione del Partito democratico, bocciata, sul ripristino del servizio. A seguire, la presentazione del M5S di un proprio atto nel quale la squadra di Alfredo Campagna ha puntualizzato di lavorare all'ottimizzazione dell'Aec "in un'ottica di confronto e collaborazione cittadina, affinché non ci siano disparità di trattamento nei confronti di bambini con disabilità tra i diversi territori romani".

RABBIA - Colabello, presentatore della mozione, ha riferito: "Cercavamo di rappresentare il disagio delle famiglie e dei lavoratori che dai primi giorni di gennaio senza alcun preavviso si sono visti la loro vita stravolta a causa della sufficienza con la quale l’Amministrazione municipale sta gestendo l’intera partita del sociale, in particolare quella del servizio Aec. Ci aspettavamo un voto unanime – ha confessato – che desse l’indicazione al presidente e all’assessore competente di garantire il servizio, così come era stato erogato da sempre ed invece è successo l’incredibile".

FAMIGLIE UMILIATE - A seguire la collega di partito, Stefania Portaro: "Il Movimento Cinque Stelle, con un colpo di mano e un atto di forza sul regolamento, non solo boccia la mozione urgente ma presenta un proprio atto col quale rivendica politicamente il taglio delle ore sostenendo che nel nostro territorio si spende troppo per i diversamente abili che frequentano le nostre scuole. Peggio dei ladri di notte – ha tuonato – neanche il coraggio di affrontare a viso aperto le famiglie e i lavoratori". La chiusura è stata affidata al capogruppo, Valerio Barletta: "Il Movimento Cinque Stelle getta la maschera. Con questa scelta politica, evidentemente finalizzata a orientare le risorse altrove, si umiliano le famiglie e si cancellano di fatto decine di posti di lavoro di operatori del sociale. Quanto sta accedendo – ha ribadito – è gravissimo e non si era mai verificato prima, neanche le Amministrazioni di centrodestra arrivarono a tanto. Continueremo la nostra battaglia di civiltà, per l’inclusione dei diversamente abili e per la garanzia del diritto allo studio". 

REPLICA - Per il M5S ha parlato la consigliera Livia Marigliano: "È stato sempre indicato l'indirizzo di erogare il miglior servizio possibile. E chi è decide, se parliamo in termini di ore? L'assessore Maggi? L'assessore Mancini? Il presidente Campagna? No. Né l'indirizzo politico decide di quante ore ha bisogno un bambino. Nel rispetto e nella volontà politica, che non doveva essere mai una questione di budget ma di miglior servizio a ciascun minore, gli uffici si sono mossi". Poi sul documento dei pentastellati: "Abbiamo pensato, come maggioranza, di produrre un atto che riepilogasse come si sono svolti i fatti e quali sono i nostri obiettivi sul tema. Gli uffici, viste le difficoltà nella produzione del bando, hanno optato per l'erogazione del servizio Aec, da settembre, in un regime detto di ricognizione. All'apertura dell'anno scolastico, però, il servizio era diverso sia rispetto a ciò che i genitori si aspettavano, sia rispetto alle ore che i bambini avevano fino a giugno 2016".

SEGUITO - Perché è accaduto questo? Così Marigliano: "Il Municipio, da aprile, lavorava alla produzione di un bando che rivedeva una serie di questioni. La revisione delle ore è avvenuta nel periodo maggio-giugno-luglio 2016. In seguito alla rimodulazione del servizio, c'è stata una sommossa delle famiglie, perché non informate da parte delle scuole di tale cambiamento, evidentemente in atto da aprile. Con un atto politico – ha ammesso – è stato erogato nuovamente l'Aec, garantendo il corso che c'era prima e mettendo, così, le bocce ferme. A quel punto, abbiamo avviato incontri con famiglie, scuola, Poses, operatori, servizi sociali municipali, la Asl, le cooperative per evidenziare le criticità e individurare il miglior servizio possibile. Per concludere, tra le altre cose, vogliamo portare avanti il progetto dell'Osservatorio come coordinamento e comunicazione tra le parti interessate. Oltre a intervenire dove, nel caso, siano stati commessi errori". 

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