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Siringa alla scuola Andersen: "Ma quale disagio sociale. Parole inopportune". Municipio al lavoro

Alcune mamme rispondono alle dichiarazioni di Pulieri: "Non si tratta di tossicodipendenza ma di cassonetti da spostare". La replica: "Abbiamo preso in carico il problema e stiamo lavorando con Ama per risolverlo"

"Non c'è alcuna polemica ma bisogna dire le cose come stanno". La vicenda della siringa trovata nel cortile della scuola Andersen, al Quartaccio e del degrado denunciato sia dentro che fuori il giardino ("gettano di tutto") ancora tiene banco. Dopo le segnalazioni dei genitori arriva la risposta di Valeria Pulieri, assessora all'Ambiente del Municipio XIV. Lei spiega: "Approfitto per evidenziare che il problema rientra nella sfera del disagio sociale. E come ho dichiarato durante una commissione pubblica, oltre alla necessità di interventi immediati è importante lavorare alla radice del problema valutando l'attivazione dei relativi servizi di supporto per le tossicodipendenze". Alcune mamme, però, trovano queste dichiarazioni "inopportune e offensive"

SOLUZIONE E RABBIA- Pulieri, contattata da RomaToday, non vuole entrare nella querelle e rivela "abbiamo preso in carico il problema e stiamo lavorando con Ama per risolverlo". Alcune mamme, invece, sbottano. Qualcuna sui social network, altre rivolgendosi direttamente al nostro portale, non digeriscono le affermazioni dell'assessora: "Se avesse davvero letto l'articolo (questo) e i post sui social avrebbe visto che non si parla di degrado sociale. Non parlavamo di tossicodipendenti, la siringa è solo la punta dell'iceberg. Parliamo di immondizia, quella che i cittadini incivili buttano alla bella e meglio​".

FUORI LUOGO - "Mettere in mezzo il problema del disagio sociale e della tossicodipendenza è non solo fuori luogo - ha continuato una signora –  ma è il segnale inequivocabile di non aver compreso minimamente il senso di quanto abbiamo detto noi mamme”. Ecco poi un'altra testimonianza: "La questione non riguarda il sociale ma l'inciviltà delle persone. Il nodo cruciale è la rimozione dei cassonetti. Dopo tre giorni ancora non si è visto nessuno, a pulire il cortile siamo sempre noi genitori". E ancora su Facebook: "La tossicodipendenza è un problema ma qui si rivendicava la salubrità e la sicurezza di luoghi frequentati dai bambini, come le scuole".

LETTERA - A chiudere, come ricordato ieri 3 maggio da questo giornale, una lettera firmata dai genitori. A parlare la delegata per la scuola materna ed elementare, che comunica "il totale degrado in cui verte il cortile a causa dei cassonetti posizionati sul marciapiede". In più incalza: "Troviamo inammissibile che vengano trovati nel cortile della scuola sacchi dell'immondizia e siringhe, tutte situazioni che mettono a rischio i nostri figli"

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