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Primavalle Torrevecchia / Via Federico Borromeo, 67

L'ex dormitorio come luogo di riscatto: la cooperativa Magazzino al servizio dei più svantaggiati

A Primavalle laboratori di vetreria e tipografia all’insegna della mutualità sociale

C’è la tipografia, il laboratorio di vetreria, lo spazio per la grafica e il restauro. Un centro di qualità nato in uno stabile che, una volta, faceva parte dell’ex dormitorio. Siamo a Primavalle, in via Federico Borromeo, dove ha sede la cooperativa Magazzino, la cui missione è quella di costituire un luogo di lavoro, una fonte di reddito e un ente di appartenenza per persone con disagio psichico e non solo. Qui, infatti, sono passate ragazze madri e sono approdati rifugiati politici. Simonetta Sterpetti ha raccontato a RomaToday: “Ci siamo costituiti nel 1992, a marzo, al temine di un corso triennale di formazione a cura dell’Enaip, (Ente nazionale Alci istruzione professionale) che coinvolgeva utenti ed operatori della Salute Mentale in un progetto formativo”.

Sintesi di umanità e tecnologia

L’immobile cadeva a pezzi. “Per noi aveva un significato recuperare uno spazio di questo tipo. Togliemmo di tutto. Solo le coperte, che erano in ottime condizioni, le portammo alla Caritas”. Oggi, osservando i tre piani della palazzina, la vitalità è uno dei marchi di fabbrica. “Il nostro prodotto finale è sintesi di umanità e tecnologia. Perseveranza, fantasia, qualità sono le linee guida che orientano la realizzazione dei nostri prodotti. I soci della cooperativa, nella maggior parte dei casi, sono persone seguite dal Dipartimento di salute mentale. Offrire loro la possibilità di misurarsi e di dare vita a prodotti di nicchia, sono un segno distintivo della cooperativa”.

La possibilità di rimettersi in gioco

I soci sono quasi tutti del territorio. I soggetti, di base, sono affetti da disagi psichici ma da sempre “offriamo tirocini di lavoro ad altre categorie di disagio. Abbiamo avuto senza fissa dimora e richiedenti asilo. Ridare la possibilità di rimettersi in gioco, in un contesto lavorativo e imparare un mestiere, è un’esperienza che va messa a disposizione”. Pannelli per vetrate, servizi di piatti, sabbiatura, tavoli in cristallo ma anche la cura di tutte le tipologie di aree verdi. Un grande sforzo che ha viaggiato in parallelo “alla nostra correttezza, alla nostra purezza. Questo ci dà una certezza: quello che abbiamo raggiunto - e molto dobbiamo ancora raggiungere - ce lo siamo guadagnati sul campo”.

Primavalle, la cooperativa Magazzino al servizio dei più svantaggiati

Porte sempre aperte

Un mondo da scoprire quello della cooperativa Magazzino, le cui porte sono sempre aperte e il cui obiettivo è modificare culturalmente l’immagine che ha il malato di mente presso la società. “In tal senso facciamo un grosso lavoro, che le istituzioni a mio avviso non valorizzano – ha ammesso Simonetta Sterpetti – e spesso ci sostituiamo alle istituzioni: abbiamo contatti con le scuole, le invitiamo qui, insegnando loro la tecnica dei nostri lavori e allo stesso tempo spiegando cosa sia il disagio psichico. Ospitiamo studenti con fragilità e diamo vita all’alternanza scuola-lavoro. Un percorso teso a creare una positiva integrazione e a far capire che chi ha disagio, se ben supportato, ha una parte sana con cui rapportarsi e dalla quale è possibile ottenere molto”.

L'aneddoto dell'emiro

Una quotidianità che va avanti da venticinque anni. Con tanti aneddoti, uno in particolare: “Una cosa simpatica capitò nel 1995. Un emiro da Gedda (Arabia Saudita) commissionò per le quattro piscine delle quattro mogli delle lastre di vetro che dovevano essere sabbiate e decorate con l’oro. Fu un lavoro lungo e cospicuo. Ma ne è valsa la pena".

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