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Contratto di quartiere Primavalle, Prc-Fds: "Uno spettacolo deprimente. E' stato stravolto"

Dopo ben tre sedute di Consiglio sul tema del Contratto di quartiere Primavalle e oltre nove ore di discussione, il presidente del Municipio 19 ha approvato il 24 giugno, insieme alla sua maggioranza, la sua ultima idea di Contratto di quartiere

Dopo ben tre sedute di Consiglio sul tema del Contratto di quartiere Primavalle e oltre nove ore di discussione, il presidente del Municipio 19 ha approvato il 24 giugno, insieme alla sua maggioranza, la sua ultima idea di Contratto di quartiere, realizzato nel 2003 grazie al lavoro portato avanti per tutto l'anno da associazioni e cittadini del territorio nei numerosi tavoli partecipati. "Il “Contratto di quartiere Primavalle” - scrivono Claudio Ortale e Valerio Panzironi, capogruppo e segretario del PRC-FdS Municipio Roma 19 - era frutto di un lungo lavoro di analisi dei bisogni territoriali e sviluppato nei tavoli di lavoro dai cittadini insieme a numerose associazioni. Il contratto vinse il finanziamento di quasi 10 mln di euro da parte della Regione Lazio, grazie al suo ottimo livello progettuale riconosciutogli dagli organismi preposti all'esame delle diverse proposte. Ad oggi non ha avuto ancora modo di essere realizzato, a causa della incapacità della maggioranza guidata da Milioni di dare seguito a quanto disposto nell’ordine del giorno n. 16/08 presentato da Rifondazione Comunista ed approvato all’unanimità il 18 novembre 2008 dal Consiglio del Municipio, nella seduta pubblica svolta nella palestra della scuola elementare “25 Aprile”.

Quell'atto, nel considerare che “il contratto di quartiere per poter essere attuato dovrà garantire un alloggio dignitoso per le famiglie coinvolte dal piano di recupero” e ribadendo che “occorre attuare il contratto come da progetto approvato”,  affermava che “nessuna soluzione abitativa sembra prospettarsi per le famiglie coinvolte dal contratto di quartiere”. E nel dispositivo finale impegnava il Presidente del Municipio: a rendere stabile e continuativo il tavolo di lavoro previsto dal contratto di quartiere, prevedendo il coinvolgimento dei soggetti interessati: Assessorato alla Casa, Assessorato alle Periferie, Ater di Roma, Municipio 19 e, per la parte riguardante l’assistenza alloggiativa, l’Unione Inquilini e lo Sportello casa; a chiedere al Comune e all’Ater la garanzia di una sistemazione alloggiativa per le famiglie coinvolte dai progetti di riqualificazione previsti dal contratto di Quartiere Primavalle; ad attuare un censimento delle famiglie coinvolte per verificarne bisogni e requisiti di legge; a chiedere “agli organismi preposti del Comune di Roma il massimo impegno per un rapido reperimento di alloggi idonei da pre-assegnare, o, dove intanto collocare una parte dei nuclei che necessiteranno di un alloggio prima di una loro collocazione definitiva”.

Di fatto - continua il comunicato diffuso dal PRC-FdS Municipio Roma 19 - dei quattro impegni indicati nella premessa dell'odg il primo veniva subito disatteso e il tavolo di lavoro svolgeva a mala pena pochi incontri e quasi tutti improduttivi; del secondo si hanno a tutt’oggi pochi atti utili, concreti e significativi; del terzo si sono avuti solo alcuni accenni limitati e con un censimento finale per altro  incompleto, ma solo dopo la richiesta avanzata dalla Commissione Trasparenza in uno dei pochi tavoli svolti; il quarto non si è mai visto perseguire o mettere in pratica con impegno e costanza, uniche armi per poter spuntare qualcosa di dignitoso dall’Amministrazione Centrale, per le famiglie coinvolte nel piano di recupero.  Milioni, dopo aver fatto passare quasi due anni e mezzo con un nulla di fatto per trovare una soluzione abitativa per le famiglie, ha pensato bene di approvare, insieme alla sua Giunta, una deliberazione nello scorso mese di marzo che stravolge il progetto di Contratto di Quartiere Primavalle, prevedendo di lasciare ancora allo stato di abbandono la palazzina D dell’ex Dormitorio e quindi le famiglie che vi abitano.

Il nuovo progetto - si legge ancora - che stravolge il lungo lavoro frutto dei tavoli partecipati, prevedeva lo spostamento delle risorse destinate per il recupero della palazzina D (e finalizzate alla realizzazione di un Centro Civico), con l’abbattimento viceversa degli edifici presenti nell’area vicina, dove hanno sede da vari lustri diverse associazioni territoriali, tra queste il “Teatro la Casetta”, la “Cotogni”, “Energia”, il “TAM”, la “Victor Jara” e la Comunità di Sant’Egidio, e la ricostruzione ex novo di edifici, compreso il Centro Civico da realizzare nell’area del cortile. Le associazioni sicuramente avrebbero necessità di recuperare una migliore condizione degli edifici dove svolgono le proprie attività, così da avere dei locali ristrutturati e più idonei, ma senza prevedere la demolizione degli stessi e senza dover passare sulla testa delle centinaia di cittadini che avevano progettato il loro Contratto di Quartiere di certo non per modificarlo o per lasciare allo stato di degrado la palazzina D dell’ex dormitorio e le famiglie che vi abitano. Come opposizioni si era deciso allora di chiedere un Consiglio straordinario aperto agli interventi dei cittadini sulla questione, ma solo dopo oltre due mesi si è riusciti a farlo svolgere, visto che la maggioranza non aveva alcun interesse a confrontarsi in maniera aperta con una seduta pubblica. E la cosa spettacolare è stata che il Consiglio, svolto presso la biblioteca Basaglia in via Federico Borromeo, ha visto la sala stracolma di gente che voleva partecipare e soprattutto intervenire a sostegno del mantenimento del progetto originario di Contratto di Quartiere e contro il suo stravolgimento.

Oltre ai nostri interventi come opposizione - prosegue il comunicato - tutte le varie associazioni e i cittadini che si sono espressi davanti al presidente del Municipio  hanno ribadito il punto in modo ferma. Ma il bello è stato quando nel suo intervento finale il Milioni ha resettato il tutto, come se nulla fosse stato detto! Alla faccia dei suoi soliti proclami, in cui ribadisce che ha giurato sulla Costituzione e che rispetta le scelte dei cittadini. Ninete da fare: "si torna in prigione ma senza passare dal via". E per di più non si vota nulla, rimandando il tutto ad una nuova convocazione per la giornata di ieri nella sala consiliare "bunker" a via Battistini, dove dopo oltre tre ore di discussione, la maggioranza capitanata da Milioni riesce per pochi voti di differenza a bocciare la mozione presentata da Rifondazione Comunista FdS e sottoscritta dall'API. Stessa sorte capiterà a quella presentata dal PD e sulla quale il nostro gruppo si è astenuto, non avendo il capogruppo del PD accolto la nostra richiesta di emendare una frase del dispositivo finale. Il nostro ordine del giorno avrebbe impegnato il presidente a fare le seguenti cose: 1) ritirare la citata proposta approvata in Giunta lo scorso mese di marzo, in quanto incompatibile con il progetto originario di Contratto di Quartiere; 2) chiedere personalmente al Sindaco di Roma di garantire l’immediato reperimento di alloggi idonei da pre-assegnare alle famiglie che ancora oggi necessitano di un alloggio prima di dare alle stesse una collocazione sempre adeguata e definitiva, così da poter permettere l’avvio dei lavori sia nella palazzina D dell’ex Dormitorio, sia nell’ex Break Out, sia nelle palazzine dell’Ater di via Pietro Gasparri, per il pieno recupero di quelle aree che i cittadini di Primavalle aspettano ormai da troppi anni; 3) reperire nell’ambito della manovra di Bilancio di previsione 2011 fondi adeguati da poter impegnare per la ristrutturazione degli edifici e di tutte le parti esterne del comprensorio dove svolgono le loro attività le associazioni già indicate in premessa, garantendo così alle stesse la indispensabile continuità delle attività svolte e il progressivo pieno recupero dell’area.

Il guaio è stato - concludono Ortale e Panzironi - che lo stesso presidente presenta una sua risoluzione che, ricambiando nuovamente quanto fatto approvare dalla sua Giunta appena 3 mesi fa, adesso vuole mantenere il nuovo centro civico da realizzare nel cortile del "Ditirambo" e con una parte dei soldi "ristrutturare" gli edifici delle associazioni. E che le famiglie in emergenza abitativa che occupano la palazzina D nell'ex dormitorio se ne vadano pure al diavolo, visto che scrive nella risoluzione che l'Amministrazione Centrale, alias Sindaco e Assessore alla Casa, non sono in grado di trovare una soluzione abitativa dignitosa per 20 famiglie. Davvero una Caporetto, quella dell'ex socialista Milioni, che la dice lunga su come questa amministrazione di centro destra abbia affrontato, in questi tre anni di governo della città, il dramma della emergenza abitativa a Roma. Comunque, visto che non riesce a tenere le sue pecorelle in aula, alle 20.35 un consigliere della sua stessa  maggioranza richiede la verifica del numero legale e così tutti a casa, almeno quelli, noi compresi, rimasti in aula a fare opposizione alla proposta di risoluzione targata Milioni. Stramattina, in seconda convocazione, l'epilogo (almeno per il momento) della vicenda: la maggioranza si presenta con 10 consiglieri in aula e, avendo così i muneri sufficienti, si approva la sua risoluzione. Uno spettacolo davvero deprimente ma che di certo non finisce qui. Diamoci da fare compagni e compagne, esortano Ortale e Panzironi.

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