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Venerdì, 19 Aprile 2024
MonteMario Selva Candida / Via Federico Filippini

Piano di zona Colle Fiorito, la protesta: “Abusivi a casa nostra”. E si incatenano davanti al Campidoglio

Case pronte senza il collaudo delle fogne a cui si aggiungono i tentativi di occupazione

“Non può vincere sempre Barabba”, “ho versato 100mila euro, ho agito onestamente e ora ho l’ufficiale giudiziario alle porte”. Sono alcuni volantini esposti oggi 2 marzo nel corso di una protesta organizzata da una decina di residenti del piano di zona B48 Colle Fiorito, Municipio XIV. Due donne si sono incatenate ed è stato necessario l’intervento della polizia locale. La protesta, dalla periferia, è approdata in Comune, per una questione che ormai va avanti da quasi dieci anni. Nel pdz l’impianto fognario è senza collaudo, la fermata del bus, per chi vive in via Federico Filippini, è a 300 metri. Il completamento delle opere primarie è assente, le strade non sono asfaltate. “Noi – ha detto una signora – siamo abusivi in casa nostra”.

Colle Fiorito, piano di zona choc

Il racconto

Martina Pardo, presidente dell’Associazione Giusta Casa, era presente stamani. A RomaToday ha raccontato la situazione che sta vivendo come altri residenti: “Nel 2010 io e mia madre vediamo un volantino interessante per l’acquisto di un appartamento che era in stato avanzato di lavori. Abbiamo lasciato un acconto di circa 90mila euro, alla consegna avremmo dato il resto. C’è chi ha investito di più e chi meno. Resta il fatto che ancora, a distanza di anni, attendiamo delle risposte”.

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Il pericolo occupazioni

In sostanza, ha raccontato Pardo: “Ci venne detto che la casa sarebbe stata consegnata entro sei mesi, massimo un anno”. Però poi sono emersi i problemi: “Vedevamo l’abitazione pronta ma c’era un ritardo nella consegna, non capivamo mentre dall’altra parte rispondevano che era dovuto a un problema dell’allacciamento in fogna. Le case erano terminate e parallelamente sussisteva l’allarme di possibili occupazioni”

I picchetti

Così più di una famiglia (una ventina) ha deciso di fare dei veri e propri picchetti per controllare la propria abitazione, su cui sono stati versati dei soldi: “Io il 27 dicembre 2015 ho trovato il vetro della finestra spaccato, così sono entrata insieme a mia madre. Però non siamo occupanti. Leggendo la convenzione, ho scoperto che gli immobili fanno parte di un bando di edilizia agevolata, che prevede una locazione permanente e che non sono vendibili. Ma invece si trovano sul mercato. E il costruttore, nel frattempo, ha inviato una richiesta di sfratto”. Da quel momento è partita una battaglia giudiziaria.

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"Attendiamo risposte"

La signora Pardo ha riferito che la delegazione è stata ricevuta da Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina: “A noi ha raccontato che conosce la storia e che come Amministrazione avrebbero fatto il possibile. Allo stesso modo, sappiamo che anche la commissione d’indagine sui piani di zona sta lavorando su Colle Fiorito. Ma la documentazione, a quanto pare, sarebbe ferma in dipartimento. Noi, intanto, attendiamo risposte. Per risolvere la questione una volta per tutte”. La protesta odierna potrebbe avere un seguito. Infatti, secondo quanto appreso, i rappresentanti di altri piani di zona - insieme a quelli di Colle Fiorito - si incontreranno nei prossimi giorni, per una azione concordata.

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