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Torresina, arriva il parco giochi inclusivo a misura di disabilità

Il progetto ha partecipato al bando di Acea risultando tra i tre vincitori sul territorio del Municipio XIV. Spazi inclusivi e giochi fruibili per tutti i bambini "senza distinzione, difficoltà o imbarazzo"

Tutto è iniziato con la campagna di sensibilizzazione sociale "Vuoi il mio posto? Prendi il mio handicap" lanciata lo scorso anno finalizzata al rispetto dei parcheggi per disabili. Da allora a Torresina, periferia del Municipio XIV, si continua a immaginare un quartiere sempre più vivibile e davvero a misura di tutti. In occasione dell'apertura della Festa di Inizio Estate, è stato ufficialmente presentato il progetto per un parco inclusivo pensato per accogliere anche bambini con disabilità.

DISABILITA', NON DIVERSITA' - "Non deve essere più una utopia vedere bambini con disabilità nei parchi giochi, bambini che corrono con i loro piedini con le stampelle o con la loro carrozzina senza distinzione, difficoltà, imbarazzo" spiega l'Architetto Amina Pallotti tra le righe del progetto, che è stato presentato dalla stessa (che è anche cittadina residente del quartiere e mamma di un bambino disabile) assieme al Presidente del Comitato Torresina Antonio Picciau.

BANDO ACEA - Un progetto che potrà realizzarsi concretamente, grazie alla partecipazione al bando aperto a cittadini e associazioni "Acea per Roma" nell'ambito del quale proprio il parco inclusivo di Torresina è risultato tra i tre vincitori sul territorio del Municipio XIV.

SPAZI INCLUSIVI - Nella proposta del progetto si parla di "spazi di gioco inclusivi", ossia aree attrezzate dove i bambini con disabilità (che siano fisiche o sensoriali) possano giocare e divertirsi in sicurezza insieme a tutti gli altri, senza particolari adattamenti o progettazioni speciali. "Questa è la differenza tra un gioco inclusivo ed un gioco per disabili, la progettazione, studiata per consentire ai bambini di divertirsi assieme, senza barriere e senza divisioni - scrive l'Architetto Pallotti nella proposta del progetto - L’alternativa è l’esclusione, scorretta e indesiderabile, che colpisce i bambini con disabilità e le loro famiglie, prima nel gioco e successivamente nella vita". 

Si parla quindi di rampe di accesso al posto di gradini, percorsi tattili per bambini ipovedenti, scivoli a doppia pista, tavoli da pic-nic sabbiere e piste da
biglie rialzati in modo da abbattere le barriere architettoniche e poter essere utilizzati anche da chi è seduto su una sedia a rotelle. 

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