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Ottavia Ottavia / Via Ipogeo degli Ottavi

Tesori di Ottavia, dopo il restauro riaprire al pubblico i due siti archeologici

L'appello dell'Associazione culturale Lucchina e Ottavia per la riapertura dell'antico Ipogeo degli Ottavi e il prezioso Ninfeo della Lucchina. "Calendarizzare apertura e renderli accessibili a pellegrini, turisti e cittadini"

"Riaprire ai pellegrini la tomba degli Ottavi e il Ninfeo della Lucchina". E' a nome dell'Associazione culturale Lucchina e Ottavia che la Presidentessa Giovanna D'Annibale volge un appello a tutte le istituzioni coinvolte per riaprire al pubblico i due storici monumenti, prezioso patrimonio culturale del territorio e veri e propri tesori del quartiere di Ottavia.

L'Ipogeo degli Ottavi, antico sepolcro custodito all'interno di una villetta privata in via della Stazione di Ottavia, a seguito di un allagamento per le forti piogge non è stato più ripristinato. Il Ninfeo della Lucchina, scoperto invece nel 1990 e lasciato nell'assoluto degrado fino a un paio d'anni fa, non era ancora mai stato aperto al pubblico.

"Finiti i lavori di restauro dei siti archeologici chiediamo alla Soprintendenza ai Beni Archeologici e al Comune di Roma di calendarizzare subito la riapertura e renderli accessibili ai pellegrini, turisti e ai cittadini romani" scrive la D'Annibale tra le righe di una nota stampa e il sollecito non è che l'ultimo capitolo di una vera e propria campagna di promozione e sensibilizzazione che la stessa associazione porta avanti da molto tempo.

"Restaurate e Restituite" è infatti lo slogan all'insegna del quale si svolse la passeggiata archeologica in occasione della IV edizione del Festival Europeo della via Francigena nel maggio del 2014. Da allora, "prendiamo atto che qualcosa di positivo è accaduto - continua la Presidente dell'associazione - la Soprintendenza ai Beni Archeologici ha avuto i fondi necessari per il restauro - e adesso - a distanza di più di un anno, crediamo che sia arrivato il momento per gli enti istituzionalmente preposti Soprintendenza, Comune di Roma e Ministero dei Beni Culturali di dare notizie concrete sulla tempistica della riapertura al pubblico dei due siti".

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