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MonteMario Torrevecchia / Via Mattia Battistini, 464

Municipio XIV, caso Menna: fuochi d'artificio in Consiglio e sui social

Il presidente Campagna: "Non esiste un conflitto di interessi". E Colabello su Facebook pubblica una foto che ritrae insieme l'assessore e il consigliere Salamone

Altro giro, altra corsa. Il parlamentino di via Mattia Battistini è nuovamente teatro di confronto sulla vicenda legata all’assessore locale ai Lavori pubblici e Urbanistica, Michele Menna. Dopo il ‘no’ nel precedente Consiglio, stavolta approda in Aula l’interrogazione del Partito democratico al presidente del Municipio XIV, Alfredo Campagna, per avere dei chiarimenti in merito.

Gli opposti si attraggono ma questa ‘regola’ non vale se il campo è occupato da Pd e M5S. A caricare legna da ardere, poi, ci pensa Julian Colabello. Il presidente della commissione Trasparenza, sulla sua pagina Facebook, posta una foto con tanto di commento: “Menna in posa con Salamone nello studio, foto che mi fu mandata da Roma fa Schifo ma che fino a oggi avevo preferito non usare. Ma davanti allo squadrismo, gli applausi (gli stessi di quando Menna diceva io Salamone non lo conosco) e l'assoluta mancanza di vergogna, forse, è il caso di rendere evidente la verità anche fuori dalle commissioni”.

Tornando ai lavori del Consiglio, Valerio Barletta  si rivolge a Campagna per ottenere delucidazioni su una storia diventata un vero e proprio tormentone da queste parti. L’ex minisindaco, infatti, ricorda le pratiche “riconducibili allo studio” dove era socio amministratore Menna che “ha mentito in Commissione, ha  venduto le quote alla moglie e al suocero dopo che è scoppiata la palla. Speriamo che l’indagine interna fughi ogni dubbio. Risultano pratiche aperte in essere, come quella precedente la nomina dell’assessore. Voi – sottolinea – fate come i partiti della Prima Repubblica e continuate a mettere la testa sotto la sabbia”.

Il presidente Campagna, quando prende parola, ribadisce il punto dei 5 Stelle, che rimangono compatti. “Trovo tutto questo paradossale. O non ci si fida dei pareri richiesti o si cerca visibilità. In commissione Trasparenza – va avanti – è stato presentato il problema e in una seconda seduta tutti erano d’accordo nell’attendere i responsi (del Segretariato e dell’Anac). Eppure si è proseguito con altre commissioni sul tema, francamente è un atteggiamento che non capisco. Da luglio a oggi non ci sono pratiche dell’assessore Menna. Poi – evidenzia – lo studio ‘A+4’ non esiste e quando l’assessore afferma Io non conosco Salamone lo fa solo per chiarire un aspetto lavorativo, cioè che non hanno interessi in comune. Ripeto: non esiste un conflitto di interessi”. 

L’aria, a questo punto, si fa frizzante con il duello ravvicinato tra la capogruppo dei 5 Stelle, Francesca Giaracuni e Colabello. “Siamo stanchi di affrontare la questione, non vogliamo andare avanti con un dibattito diventato un attacco personale” tuona la consigliera che poi punta il dito contro l’avversario: “Sta creando disagi, può stazionare più giorni negli uffici, con il consumo di cancelleria e con conseguente spesa di denaro?”.

Immediata la replica: “La maggioranza non può fare un intervento sul lavoro della commissione Trasparenza, è un atteggiamento inaccettabile. Io non mi faccio intimidire dalle claque. Qui ci sono pratiche presentate con la carta intestata. Insisto: è grave rivolgersi in questa maniera agli organi di Trasparenza”.

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