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Monte Mario Torrevecchia / Via Pietro Bembo

La differenziata ai tempi del rifiuto selvaggio: "Formare e informare i cittadini"

Anche al Municipio XIV sta progressivamente arrivando la raccolta differenziata, una grande rivoluzione sulla quale pende però l'ombra dei sempre più diffusi episodi di abbandono di ingombranti. RomaToday intervista l'Assessore all'Ambiente Ivan Errani

Dal 30 settembre è partito progressivamente anche sul territorio del Municipio XIV il nuovo sistema per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Una vera e propria rivoluzione che sta via via abbracciando tutti i quartieri, da quelli più centrali a quelli periferici, seguendo due diverse modalità a seconda della zona specifica: da una parte il porta a porta dall'altra i cassonetti stradali, ferma restando in entrambi i casi la separazione dei materiali nelle 5 diverse categorie (plastica e metallo, carta cartone e cartoncino, scarti alimentari e organici, vetro e non riciclabili).

Non tutte le zone del territorio sono già passate al nuovo sistema, ma ben più difficile da cambiare potrebbe essere l'oramai noto fenomeno del rifiuto selvaggio, pratica definita da alcuni cittadini "una vera e propria piaga" diffusa in questo Municipio così come in molte altre zone della città. Ne è un esempio (l'ultimo, solo a livello temporale) l'abbandono su strada di una poltrona e alcuni componenti di una cucina, lasciati su via Pietro Bembo a Primavalle e immortalati in questi scatti da una residente.

"E' una questione di informazione e formazione dei cittadini" spiega a RomaToday l'Assessore all'Ambiente del Municipio XIV Ivan Errani che sottolinea contesti e situazioni diverse: "Si va dall'anziano che non conosce il servizio dello 060606 e del ritiro gratuito al domicilio per i rifiuti ingombranti, al più complesso discorso della microcriminalità o degli svuota cantine che non operano nel rispetto delle regole. Noi come Municipio stiamo facendo il massimo in questo senso, nei limiti delle nostre possibilità e competenze. Il resto è compito degli organi di polizia locale".

E se si parla di illeciti o microcriminalità, non si può non ricordare il così detto caso Torpignaflex: "Ecco, una inchiesta di questo tipo bisognerebbe farla anche sul nostro territorio - continua Errani - per tutte quelle ditte e soggetti che lavorano fuori dalla legge. Riceviamo numerose segnalazioni da parte dei cittadini e le rigiriamo costantemente alla polizia locale che ha già aperto un fascicolo specifico per i reati ambientali". L'Assessore tiene dunque a specificare: "Il messaggio è chiaro: le forze dell'ordine ci sono, attive e presenti. Chi sbaglia paga". E aggiunge infine: "Abbiamo sotto controllo alcune aree particolarmente soggette a questo tipo di "scarichi" illeciti. Alcune testimonianze sono in grado spesso di fornirci anche le foto delle persone o delle vetture (ad esempio abbiamo la targa di un furgoncino bianco spesso attivo su Selva Candida). E' proprio da queste identificazioni che partono le inchieste".

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