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Monte Mario Casalotti

Niente traffico nè semafori: la funivia di Casalotti per rivoluzionare la mobilità di tutto il quadrante

La proposta dell'Associazione di quartiere Casalottilibera: una funivia urbana a risparmio energetico, scarso impatto ambientale e accessibile a tutti. L'audizione in Commissione congiunta al Municipio XIII, l'esposizione del vice presidente Manzi

Da quasi 4 anni l'associazione di quartiere Casalottilibera sta lavorando al progetto di Gondolina, la funivia urbana che collega la periferia di Casalotti, Casal Selce e le zone limitrofe fino alla metro A di via Mattia Battistini. La proposta è quella di una mobilità alternativa rivoluzionaria per tutto il quadrante nord-ovest della città per la quale l'associazione ha portato avanti (e continua ancora oggi) attenti studi e progetti di fattibilità coinvolgendo anche alcune ditte del settore, specifiche figure tecniche e professionali (come ad esempio urbanisti e ingegneri dei trasporti) e non per ultimo gli stessi cittadini.

DI COSA SI TRATTA - Il progetto è semplice: una vera e propria funivia, dalle caratteristiche non molto diverse da quelle utilizzate nelle località di montagna che ben si possono adattare anche alla città, visto che "si basa sul concetto di superare delle difficoltà e il traffico è una difficoltà bella e buona" come ricordato dal vice Presidente Giuseppe Manzi che assieme a una piccola rappresentanza dell'associazione ha partecipato qualche giorno fa a una seduta congiunta delle Commissioni consiliari Lavori Pubblici e Ambiente Urbanistica e Mobilità del Municipio XIII. L'incontro è stata l'occasione per illustrare il progetto con tutte le sue caratteristiche, tra i punti di forza e debolezza, e soprattutto aprendo a un primo importante dibattito con i consiglieri presenti.

INNOVAZIONE - L'idea è sicuramente innovativa per il territorio romano, ma si ispira ad esperienze già largamente sperimentate in Europa come in molte città americane. Un vero e proprio mezzo di trasporto urbano alternativo con tanto di cabine, stazioni e fermate intermedie. Un percorso pensato inizialmente della lunghezza di circa 5 km con l'eventuale possibilità di aggiungere successivamente e via via altri snodi di collegamento. "Abbiamo cercato di studiare il territorio: ad esempio le stazioni potrebbero essere piazzate in alcuni punti specifici con l'idea di fare dei parcheggi di scambio che arrivino magari fino al raccordo - ha spiegato Manzi in Commissione - Perchè è inutile costruire delle cattedrali in mezzo al deserto".

RISPARMIO ENERGETICO - Quella di Gondolina viene definita dai suoi sostenitori come una soluzione ecologica perchè "si consumerebbe comunque di meno rispetto ai mezzi di trasporto pubblico comunemente utilizzati". Inoltre il risparmio energetico sarebbe funzionale anche rispetto alla capacità di utenza del mezzo, poichè "si potrebbero trasportare fino a 3 mila persone l'ora per tratta con una soluzione che è anche modulare in quanto può essere utilizzata anche solo una parte delle cabine: nei momenti di punta possono essere messe tutte a regime, in altri momenti no a seconda del flusso di traffico" ha continuato Manzi nel corso della sua esposizione.

IMPATTO MINIMO - Sul fronte dell'installazione della struttura, questa "verrebbe costruita nelle apposite officine, mentre sul posto si assemblerebbe solo il tutto" per ridurre così al minimo l'impatto ambientale. L'associazione lancia anche l'idea del coinvolgimento di alcune università o scuole artistiche "che potrebbero partecipare a un bando per disegnare i pali della funivia che potrebbero così sposarsi nel migliore dei modi con la città anche da un punto di vista architettonico e urbano".

ACCESSIBILE A TUTTI - Ancora un punto a favore: così come immaginata, Gondolina sarebbe praticamente accessibile a tutti. Persone invalide o con problemi di deambulazione, anziani, disabili con la sedia a rotelle piuttosto che mamme alle prese con carrozzine, passeggini o più semplicemente pacchi o pesanti buste della spesa.

COSTI E TEMPI - Da un primo confronto con alcune ditte interrogate a riguardo, l'investimento economico potrebbe aggirarsi tra i 60 agli 80 milioni di euro, con una tempistica di realizzazione che va da un minimo di 9 mesi a non oltre i 14. "Una spesa in linea con i 10-12-13 milioni di euro per km a confronto con lo stesso progetto nel resto del mondo e di gran lunga inferiore rispetto a quelli di una comune metropolitana" continua il vice Presidente. Ma dove trovare i fondi necessari? Le ipotesi dei promotori del progetto vanno dall'eventuale impiego dei soldi stanziati dalla Comunità europea indirizzati al settore del trasporto pubblico, agli investitori privati ("purchè non si vada a investire ancora nel cemento" specifica il portavoce dell'associazione) o ancora sponsor attraverso messaggi promozionali da installare sulle cabine o nelle stazioni.

PUNTI DI DEBOLEZZA - Tra le criticità ci sono prima di tutto i tempi di percorrenza. Dai primi studi che sono stati fatti si quantificano infatti circa 15 minuti per 5 km, "ma si avrebbe comunque il vantaggio di un tempo di percorrenza certo, ed è ancora migliorabile". Anche l'aspetto dell'impatto ambientale è ovviamente tutto da studiare e sviluppare ulteriormente, verificare e ponderare con grande attenzione. "Ci siamo già attivati in questo senso e stiamo aspettando il riscontro anche della Sovrintendenza" rassicura Manzi. E poi ancora la certezza dei fondi da impegnare, il corretto svolgimento dei lavori, i costi di esercizio e di manutenzione con l'opera in funzione. 

CI SI PUO' RAGIONARE -  Da parte dei consiglieri municipali presenti all'incontro, c'è tutto sommato l'apertura e la disponibilità a cominciare a lavorare per capire in tutti i suoi aspetti la concreta fattibilità della proposta. "Ci sono le condizioni per ragionarci" come ribadito dal Presidente della Commissione Lavori Pubblici Riccardo Rossi, e quindi di cominciare secondo tutti i tradizionali iter di procedura un percorso di ragionamento, studio e confronto senza sottovalutare nè approssimare alcun dettaglio.

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