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Nido via Santi Audiface ed Abacuc, Montanari (Idv): "Imprenditori potrebbero creare nidi per i dipendenti"

Arriva dall'Idv del XIX Municipio la denuncia-inchiesta sull'asilo comunale in via Santi Audiface ed Abacuc. A inviarla è il vice-coordinatore dell'Idv del XIX Municipio Andrea Montanari

Arriva dall'Idv del XIX Municipio la denuncia-inchiesta sull'asilo comunale in via Santi Audiface ed Abacuc. A inviarla è il vice-coordinatore dell'Idv del XIX Municipio Andrea Montanari. "Tutto iniziò con la sciagurata operazione Alitalia - scrive Montanari - L’idea di scaricare i costi sulla collettività e privatizzare i profitti sta scendendo anche nella gestione dei servizi pubblici essenziali come quelli degli asili nido. Ed anche il Governatore della Banca d’Italia nelle sue Considerazioni Finali del 31 Maggio scorso ha richiamato la politica su questo aspetto".

Montanari racconta come, dalle informazioni da lui raccolte, siano andate le cose. "Facciamo un po’ di cronistoria su come l’amministrazione Alemanno ha gestito la concessione di 6 nidi a privati - esordisce il vice-coordinatore Idv del Municipio XIX - Prendiamo a titolo esemplificativo quello sito alla periferia di Roma Nord, XIX municipio, in Via di Audiface ed Abacuc:

1) Con un bando uscito ad Agosto 2010, Roma Capitale di Gianni Alemanno decide di assegnare la gestione dell’asilo ad una società privata, un immobile nuovo di zecca per il quale il vincitore della gara non pagherà neanche il fitto in quanto in comodato gratuito;

2) L’apertura era prevista per Dicembre 2010 ma la determina di attribuzione alla società vincitrice (Esperia srl) è arrivata solo il 19/01/11;

3) Oltre al danno (la mancata apertura della struttura), la beffa. In commissione scuola del 20/01/ 11 i consiglieri municipali di maggioranza decidono di sorvegliare la struttura h24 con gli oneri a carico della ditta appaltatrice, da verifiche condotte da Andrea Montanari e da IDV si è scoperto che le spese della sorveglianza sono addebitate al Comune;

4) Il 17 Febbraio 2011 l’Autority per la Vigilanza sui contratti Pubblici ha contestato l’idea dei nidi low cost gestiti da privati poiché la gara non può essere classificata come concessione di servizi ma come un vero e proprio appalto!

5) Nonostante il parere sopra riportato, a metà Aprile la struttura è stata comunque aperta".

Montanari mette in evidenza alcuni punti:

"- La gestione, come già anticipato è stata concessa alla società Esperia srl che riceverà mensilmente E. 475,00 a bambino;
- L’azienda non pagherà fitto per la struttura poiché assegnata a titolo di comodato d’uso gratuito;
- I costi amministrativi (raccolta domande, formazione graduatorie etc etc) ammontano ad E. 2.579.500,00 per ogni anno e rimarranno in carico alla collettività.

Sinceramente fatichiamo a capire dove sia la convenienza per le casse comunali poiché non si incassa l’affitto dell’immobile e si sostengono costi che superano i duemilionicinquecentomila euro per la gestione amministrativa. Ad oggi non mi è ben chiaro come mai il bando relativo all’anno 2011-2012 mettesse a disposizione 1 solo posto per la categoria piccoli (0-14 mesi). Dopo la mia segnalazione i posti sono passati da 1 a 10!!! Non è ben chiaro il perché la società privata per il periodo settembre-novembre 2011, debba incassare la quota prevista per tutti i posti disponibili (69), anche se non effettivamente coperti, a causa per esempio, dei naturali inserimenti, o per ritardi procedurali riconducibili all’ente".

A questo punto il vice-coordinatore Idv del Municipio XIX lancia la sua proposta: "Perché il Comune e soprattutto il Municipio che dovrebbe presidiare il territorio non creano le condizioni perché i vari imprenditori del territorio dai piccoli ai grandi non si consorzino e non creino dei nidi per i loro dipendenti? Formula già utilizzata da multinazionali come Ferrero e Luxottica.

Si avrebbero più effetti benefici:

1) recupero di produttività poiché il lavoro delle dipendenti verrebbe svolto in maniera più serena (segnaliamo che Bankitalia ha messo in evidenza che il 60% dei laureati è formato da giovani donne, che conseguono il titolo in minor tempo e con migliori risultati dei loro colleghi uomini)
2) maggior attaccamento all’azienda che non verrebbe più vista solo come un mezzo per la sussistenza che dà lo stipendio
3) crediti d’imposta a coloro che faranno parte dei vari consorzi che edificheranno e gestiranno le strutture
4) costi zero per l’amministrazione

Questi sono solo alcuni vantaggi di un esperimento che riporterebbe alla ribalta Roma che troppo spesso, in questi anni di Giunta Alemanno, è salita agli onori delle cronache per le varie Parentopoli".

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